LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

di Stephanie Westbrook

L'aeronautica israeliana è stata rimossa dalla lista delle forze armate che partecipano nelle esercitazioni militari multinazionali in Sardegna, a seguito di una campagna condotta da attivisti anti-militaristi.

Durante la micidiale campagna di bombardamenti di Israele contro Gaza, durata 51 giorni tra luglio e agosto scorsi, gruppi anti-militaristi e di solidarietà con la Palestina si sono mobilitati contro le esercitazioni militari in generale e la partecipazione di Israele in particolare.

Palestinesi a Gaza, in piedi tra le macerie delle case distrutte, hanno pubblicato fotografie facendo appello diretto all’Italia per chiederle di non "addestrare i piloti che ci bombardano."

La prospettiva dell’addestramento sull’isola di F-16 israeliani per missioni di bombardamento, sommata alla consegna ad Israele di due caccia d'addestramento italiani proprio all’inizio degli attacchi contro Gaza, ha creato un’indignazione di massa in Italia, con diversi appelli per un embargo sulla cooperazione bellica con Israele. 

Il 31 luglio, il Ministero della Difesa italiano ha pubblicato una nota nel tentativo di calmare le acque. Senza parlare di Israele, la nota del Ministero ha dichiarato che le fasi di pianificazione per le esercitazioni non erano ancora state completate e solo in un secondo momento sarebbero stati confermati i paesi partecipanti.

Le esercitazioni sono iniziate il mese scorso e sono in programma fino a dicembre.

Mentre correvano le voci sulla possibile esclusione di Israele, proseguivano anche le mobilitazioni. Una manifestazione il 13 settembre presso il poligono di tiro di Capo Frasca, dove erano previste le esercitazioni di Israele, ha visto un’ampia partecipazione.

Più di 350 persone hanno fatto irruzione nella zona militare compiendo un atto di disobbedienza civile.

Contraddizione

Il 25 settembre, Gioacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa, ha risposto ad un'interrogazione parlamentare sostenendo che le esercitazioni militari con l'aviazione israeliana non erano mai state programmate e, pertanto, non potevano essere sospese.

Tale dichiarazione contraddice un documento del marzo 2014 del poligono di tiro di Capo Frasca, che indicava chiaramente la partecipazione di Israele alle esercitazioni durante la seconda metà del 2014.

Inoltre, Israele ha partecipato a esercitazioni analoghe intraprese in Sardegna negli ultimi anni, come le fotografie pubblicate dalle forze armate israeliane dimostrano.

Una fonte del Ministero della Difesa italiano ha detto a The Electronic Intifada che "nessun personale militare israeliano sarà coinvolto nelle esercitazioni".

"Possiamo considerarla una piccola vittoria. Ciò dimostra che la pressione dal basso può influenzare il processo decisionale del governo", ha commentato Fawzi Ismail, presidente dell’Associazione Amicizia Sardegna-Palestina. "L'opinione pubblica ha avuto voce in capitolo e, a quanto pare, il governo italiano e la NATO hanno ritenuto inopportuno avere Israele tra i partecipanti dopo gli attacchi su Gaza."

Ismail ha osservato che le mobilitazioni contro le esercitazioni militari continueranno. Le forze armate italiane, tedesche e statunitensi partecipano alle esercitazioni.

Durante le esercitazioni, bombe, missili e colpi di artiglieria vengono sparati su tutta l'isola da carri armati, elicotteri, aerei da combattimento e navi da guerra.

Potere di azione

Altre manifestazioni sono in programma nelle prossime settimane.

I sardi hanno messo in chiaro che intendono proseguire una campagna contro l’occupazione della loro terra da parte delle forze militari.

Anche alcune aziende private sono coinvolte nelle esercitazioni. Tra loro l’Alenia Aermacchi, del gruppo Finmeccanica, il primo produttore di armi in Italia. Alenia testerà il suo caccia addestratore M-346.

Due di questi caccia sono stati consegnati ad Israele nel mese di luglio. Facevano parte di una partita di trenta aerei che Israele ha ordinato alla società, per un affare da un miliardo di dollari, e che dà all'Italia il discutibile “onore” di essere il primo fornitore europeo di armi ad Israele.

Sarebbe ingenuo vedere nell'esclusione di Israele un cambiamento di direzione per il governo italiano, considerando i forti legami tra i due paesi. Ma è una testimonianza della forza delle azione dal basso.

Fonte: Electronic Intifada 

Traduzione di BDS Italia