LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

"Il movimento BDS è un movimento democratico e pacifico che mira a sostenere i diritti del popolo palestinese."
-- Moni Ovadia, attore, cantante, musicista e scrittore

"È arrivato il momento. Anzi, è già superato da un pezzo. La strategia migliore per fermare l'occupazione sempre più sanguinosa è quella di rendere Israele oggetto dello stesso tipo di movimento globale che pose fine all'Apartheid in Sudafrica".
-- Naomi Klein, scrittrice e saggista

"È da tempo che dico che la migliore speranza per i palestinesi non sta a livello governativo o attraverso le Nazioni Unite, ma piuttosto nella campagna per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele".
-- Richard Falk, Relatore speciale dell'ONU per i diritti umani nei territori occupati

"Nel giugno 2011 ho fatto un viaggio in Palestina con una delegazione di donne indigene e di colore, studiose/attiviste femministe. La delegazione comprendeva donne che erano cresciute sotto l'apartheid sudafricana, durante il Jim Crow nel Sud degli Stati Uniti e nelle riserve indiane. Anche se in precedenza eravamo state tutte coinvolte nell'attivismo di solidarietà con il popolo palestinese, eravamo tutte assolutamente scioccate da ciò che abbiamo visto e abbiamo deciso di incoraggiare le organizzazioni e movimenti vicini a noi ad unirsi al movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni e a contribuire per intensificare la campagna per una Palestina libera."
-- Angela Davis, studiosa e attivista

"In Sud Africa non avremmo potuto ottenere la nostra libertà e una pace giusta senza l'aiuto delle persone in tutto il mondo che, attraverso l'uso di mezzi nonviolenti, come il boicottaggio e i disinvestimenti, hanno incoraggiato i loro governi e altri attori coinvolti ad invertire il loro pluri-decennale sostegno al regime di Apartheid. (...). La stessa questione di equità è ciò che motiva il movimento di disinvestimento oggi, che cerca di porre fine a 43 anni di occupazione israeliana, e al trattamento discriminatorio che il governo israeliano impone alla popolazione palestinese".
-- Arcivescovo Desmond Tutu, premio Nobel per la Pace

"Se buttassero giù questa cosa (il Muro, ndt) sarei felice di venire a fare un concerto qui. Anzi, insisterei a farlo...è davvero molto deprimente tornare qui tre anni dopo e vedere che la situazione politica è cambiata così poco. Ci sono più insediamenti, e ci sono stati più furti di terra".
-- Roger Waters, cantante, ex componente dei Pink Floyd

"Aderisco all'appello da parte di registi e artisti palestinesi e altri per il boicottaggio delle istituzioni culturali israeliane e invito anche altri a unirsi alla loro campagna. I palestinesi sono stati spinti a chiedere questo boicottaggio dopo 40 anni di occupazione della loro terra, la distruzione delle loro case, il rapimento e l'uccisione di civili.Non hanno una speranza che nell'immediato questa oppressione possa finire".
-- Ken Loach, regista

"Poi ci sono occasioni in cui avere semplicemente il tuo nome inserito nella scaletta di un concerto può essere interpretato come un atto politico che risuona più di tutto ciò che può essere cantato, e che può essere visto come mancanza di interesse nei confronti della sofferenza di innocenti. Devo credere che il pubblico dell'imminente concerto avrebbe compreso molte persone che mettono in discussione le politiche del loro governo a proposito degli insediamenti e che deplorano l'intimidazione, l'umiliazione e cose ancora peggiori a cui viene sottoposta la popolazione civile palestinese in nome della sicurezza nazionale".
-- Elvis Costello, regista e musicista, annunciando la cancellazione del proprio concerto in Israele.

"La sfida lanciata contro l'Apartheid (del Sud Africa, ndt) fu combattuta meglio. La risposta nonviolenta internazionale all'Apartheid fu una campagna di boicottaggio, disinvestimento e, infine, sanzioni imposte dalle Nazioni Unite, che portò il regime a cambiare senza terribili spargimenti disangue. Oggi insegnanti, scrittori, registi e organizzazioni non governative palestinesi hanno fatto appello per un boicottaggio accademico e culturale simile verso Israele, offrendo un ulteriore percorso verso una pace giusta. Questo appello è stato accolto internazionalmente da insegnanti universitari in molti paesi europei, da registi e architetti, e da qualche coraggioso dissidente israeliano. È ora che anche gli altri si uniscano a questa campagna. Come chiese Primo Levi: se non ora, quando?"
-- John Berger, autore

"Suonerò in Israele soltanto quando tutti saranno i benvenuti"
-- Gil Scott-Heron, musicista, annunciando la cancellazione del suo concerto a Tel Aviv

"Siamo uniti nella nostra convinzione che il disinvestimento dalle aziende che forniscono un sostegno significativo all'esercito israeliano serve a dare una guida morale e strategica nell'uso delle tasse universitarie e dei soldi pubblici per l'istruzione. Siamo tutti costruttori di pace, e crediamo che nessun tipo di dialogo senza pressioni economiche possa motivare Israele a cambiare le sue politiche di uso indiscriminato della forza contro la popolazione civile palestinese".
Sulla campagna di disinvestimento all'Università della California

-- Shirin Ebadi, Iran, premio Nobel per la Pace 2003
-- Mairead Maguire, Irlanda, premio Nobel per la Pace 1976
-- Rigoberta Menchu Tum, Guatemala, premio Nobel per la Pace 1992
-- Jody Williams, Stati Uniti, premio Nobel per la Pace 1997