LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

La stagione estiva 2014 dell’evento propagandistico del governo di Israele Red Sea Jazz Festival è già in fase di preparazione. Come ogni stagione, noi di 10 Reasons for a Cultural Boycott of Israel campaign (10RCBI) riapriamo la nostra petizione agli artisti iscritti, chiedendogli di annullare la loro partecipazione all'evento finalizzato a nascondere i crimini israeliani. Abbiamo raccolto oltre 6500 firme con il vostro aiuto, e non abbiamo intenzione di smettere!

Ora, più che mai, con gli eventi scioccanti che stanno avvenendo nella Palestina occupata - con i bambini che vengono bruciati vivi e soffrono dell’ancora più estrema brutalità di polizia ed esercito, con altri 600 palestinesi in più imprigionati nelle ultime 2 settimane, mentre Israele rinnova i suoi attacchi su Gaza e i palestinesi di tutto scendono in piazza, rifiutandosi restare inermi e morire di fronte alla massiccia oppressione israeliana - vi chiediamo di amplificare la loro voce. Per favore firma e condividi la nostra petizione ai musicisti jazz, per chiedere di boicottare il Red Sea Jazz Festival finanziato a sponsorizzato dallo Stato di Israele.

firma

 

Ai musicisti invitati ad esibirsi al Red Sea Jazz Festival dal 24 al 27 Agosto 2014,

Il Red Sea Jazz Festival è un evento biennale che si tiene nella città di Eilat, in Israele. Il festival poteva essere un evento per celebrare lo spirit libero della musica jazz, e la sua bellissima tradizione delle minoranze oppresse. E invece, è un evento governativo di propaganda, che utilizza la musica jazz come strumento per nascondere l’occupazione militare, l’apartheid e l’oppressione del popolo palestinese:

"Noi vediamo la cultura come uno strumento di primo piano dell’Hasbara [relazioni pubbliche], ed io non faccio differenze tra hasbara e cultura” -  Nissim Ben-Sheetrit, ex vice-direttore generale del Ministero degli Affari Esteri di Israele.

Alla luce di ciò, noi chiediamo ai musicisti jazz: Per favore, annullate la vostra partecipazione al festival. 

Chiediamo alle persone di tutto il mondo: Aggiungete la vostra firma a questa attuale campagna per il boicottaggio del Red Sea Jazz Festival.

Informazioni più dettagliate sul coinvolgimento del Red Sea Jazz Festival con il governo e le corporazioni a seguire.

Firmato,

10 Reasons for a Cultural Boycott of Israel

 

 

Questo è la lettera per intero scritta da attivisti per i diritti umani israeliani (le date e i nomi degli artisti saranno aggiornati ad ogni stagione del festival). Se siete d'accordo, vi preghiamo di aderire al boicottaggio firmando e condividendo questa petizione! (La petizione non è solo per i cittadini di Israele.)

A Fred Hersch, Diane Schuur, Leny Andrade, Terence Blanchard, e Lonnie

Siamo cittadini di Israele che si oppongono al continuo trasferimento forzoso per mano del nostro governo del popolo palestinese, attraverso politiche di occupazione militare e di apartheid. Scriviamo a voi, al fine di assicurarci che siate a conoscenza di tutte le implicazioni morali di una esibizione in Israele in questo momento. Vi chiediamo di rimandare i vostri concerti, al tempo in cui Israele terminerà le sue politiche di occupazione militare e di apartheid.

E' impossibile non parlare della sede del festival e della sua storia. Tra l'anno 1947 e il 1948 le milizie israeliane hanno commesso pulizia etnica della popolazione indigena palestinese della Palestina. Oltre 500 villaggi sono stati distrutti, i massacri di migliaia di persone hanno portato alla fuga della metà della popolazione per paura per la loro vita. Ci rifiutiamo di dimenticare che Eilat sorge su quello che una volta era un villaggio palestinese chiamato Umm Rashrash, e che l'intera area è stata ribattezzata dopo l'operazione militare di pulizia etnica, sfacciatamente denominato "Uvda", che è il termine ebraico per "fatto,” come in "creare fatti sul terreno". Il Ministero del Turismo israeliano, uno degli fondatori del Red Sea Jazz Festival, a cui state per prendere parte, non ha remore a usare questo nome.

Il Red Sea Jazz Festival di Eilat non è in alcun modo separato dal governo e dalle sue politiche. Si tratta di "un’iniziativa della municipalità di Eilat finanziata dal Ministero della Cultura, Ministero del Turismo, Eilat Port Sea, Eilat Associazione Albergatori e vari sponsor commerciali.” La realtà di Israele al momento è che tutti i ministeri sono in un modo o nell'altro coinvolti nella repressione della popolazione palestinese indigena, fondamentalmente utilizzando aspetti civili del governo e della società civile per sostenere e perpetuare l'occupazione militare. Particolarmente rilevante per voi è il fatto che il governo di Israele usa apertamente eventi culturali al fine di distogliere l'attenzione dai suoi crimini di guerra:

"Noi vediamo la cultura come uno strumento di primo piano dell’Hasbara [relazioni pubbliche], ed io non faccio differenze tra hasbara e cultura” -  Nissim Ben-Sheetrit, ex vice-direttore generale del Ministero degli Affari Esteri di Israele.

Il Ministero Israeliano del Turismo pubblicizza e facilita il turismo in Territori Palestinesi Occupati, e facilita tour per artisti come voi, come parte della creazione di operazioni fotografiche: "video e foto di repertorio della cantante e il suo entourage, sia durante i concerti che le visite ai siti turistici in Israele, da utilizzare in campagne di marketing internazionali."

Il Ministero della Cultura sostiene la costruzione degli insediamenti in Cisgiordania, e silenzia attivamente le proteste contro questo crimine di guerra.

Le forze governative sono unite dalle corporazioni, se esaminiamo la Eilat Sea Port (Eilat Port Company Ltd).

Uno dei suoi organismi proprietari è del governo di Israele, la Israel Ports Development & Assets Company Ltd. Lo stesso governo israeliano ha assediato il porto di Gaza, sbarrando la via non solo a qualsiasi mezzo di scambio, ma anche ad uno dei principali luoghi di sostentamento.

A causa di tutto questo, negli anni passati, altri musicisti jazz hanno annullato la loro partecipazione al Red Sea Jazz Festival, tra cui Eddie Palmieri, Jason Morana, Portico Quartet, Tuba Skinny, Andreas Ober e Stanley Jordan. Poiché i festival jazz sono diventati una delle forme più comunemente utilizzate di Israele per le pubbliche relazioni, molti musicisti jazz, blues e soul hanno annullato la loro performance a simili festival jazz partecipati dallo Stato di Israele. Altri hanno espresso rammarico dopo aver appreso della situazione politica qui. Alcuni nomi che vengono in mente sono Gil Scott-Heron, Cassandra Wilson, Meshell Ndegeocello *.

Il Mar Rosso Jazz Festival avrebbe potuto essere una festa per celebrare lo spirito libero della musica jazz, e questa bella tradizione di minoranze oppresse. Invece, utilizza la musica come strumento per nascondere l’occupazione militare, l'apartheid e l'oppressione del popolo palestinese. In considerazione di tutto questo, vi chiediamo di annullare la partecipazione al festival. Boicottate l'apartheid.

Saremo lieti di rispondere a qualsiasi domanda o commenti che si possano avere.

Sinceramente,
Boycott! Supporting the Palestinian BDS Call from Within
http://www.boycottisrael.info/

 

 

 

Fonte: causes.com

Traduzione: BDS Italia