Ciao Pippo,
ciao a tutta la compagnia,

siamo Luca e Nina di UltimoTeatro Produzioni Incivili. Ti scriviamo prima per rinnovare la nostra stima verso te, il tuo lavoro, i/le tuoi/e compagni/e di viaggio. In seconda sede, ma sicuramente non come seconda motivazione, perché abbiamo appreso che andrai in terra santa a fare spettacolo.

Non sappiamo che dire, ne siamo umilmente imbarazzati, per te e per noi che siamo costretti a doverti scrivere per una cosa che a noi sembra scontata, ma che forse non lo è. Come colleghi minori, ma soprattutto come persone che lavorano da molti anni sulla questione Israele-Palestina, sia in scena che nella vita, ti chiediamo con il cuore in mano di non partecipare all'elogio di una democrazia dittatoriale che sembra essere aperta al mondo, ma che in realtà sta distruggendo un popolo, attraverso la complicità di tutti, paesi arabi compresi.

Nina è ebrea, io no, ma questo forse ha poca importanza.

La visione che sicuramente più ci rende inquieti è sapere che altre persone sensibili possano, forse con ingenuità, forse nell'inconsapevolezza, fare questo passo, offrire le prorie conoscenze ed i propri talenti ad uno stato che ha la pretesa violenta di rappresentare il popolo che ha vissuto l'eterna diaspora, il pogrom zarista ed i campi di sterminio nazisti, ma che in realtà, rappresenta solo una delle tante super potenze che cerca di distruggere ogni frammento di umanità e dignità, per il proprio interesse: strategico, militare, economico.

Pensiamo che contribuire con un tuo lavoro (e lo diremmo a qualsiasi altra pesona interessata), voglia dire contribuire alla legittimazione di quanto avviene, da oltre 80 anni. Pensiamo che omettere, il senso di quello che sia avvenuto sino ad oggi, voglia dire contribuire al sangue versato. Anzi, se possiamo essere sinceri, vuol dire lavarlo a passo di danza.

Per noi la terra santa non è più tale, ma è unicamente terra di sangue e questo, non è il pensiero solamente nostro, te lo chiedono le migliaia di persone ebree sparse intorno al mondo e che sono schifate di quello che rappresenti il governo israeliano. Te lo chiedono i palestinesi che sono stanchi di essere denigrati, rinchiusi, oppressi, inprigionati, lasciati morire di fronte agl'occhi di tutti.

Tu che racconti la vita degli sconfitti, non puoi adesso operare per coloro che non conosco più la sconfitta, ma unicamente la carneficina di migliaia di innocenti.

Visita i campi profughi, visita hebron, visita il muro, visita i ceck point, visita gaza, visita le case dei palestinesi, gli occhi dei loro bambini, le chiavi degli anziani che detengono il ricordo di case che non esistono più, visita i loro ospedali, gli asili, il fosforo che brucia ancora nelle strade.

Visita il tuo cuore e troverai il loro stesso dolore. Una tappa in meno, non farà di te ne un fallito, ne un pessimo uomo, ne un pessimo artista.

Un abbraccio sincero da Luca e Nina
http://ultimoteatro.wordpress.com/