Ora più che mai, mentre il massacro indiscriminato di civili palestinesi prosegue per mano Israeliana nel silenzio complice delle istituzioni, dopo settimane di feroci azioni militari in Cisgiordania e di bombardamenti su Gaza, bisogna condannare il regime sionista responsabile di oltre 60 anni di massacri, colonizzazione, espropriazione e la strumentalizzazione politica e mediatica che da sempre, e oggi in maniera ancora più vergognosa, caratterizza la narrazione della realtà in Palestina e tenta di giustificare la brutale violenza omicida di Israele.

Ora più che mai è importante sottolineare come non ci siano due parti in conflitto, ma solo occupanti e occupati, oppressori e oppressi, e ribadire come la radice di ogni problema sia nel progetto sionista, e nell'impunità con cui ha potuto realizzarsi mediante la pulizia etnica, l'occupazione militare, i check-point, il muro dell'apartheid, l'assedio su Gaza, la negazione di ogni diritto umano.

Ora più che mai è necessario aumentare la consapevolezza con ogni mezzo in nostro possesso, intensificando e sostenendo le campagne di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS), denunciando le complicità di istituzioni, enti pubblici e aziende private nelle politiche economiche e culturali dell'occupazione sionista. Il movimento BDS rappresenta oggi uno strumento efficace per sostenere la lotta del popolo palestinese e la pressione esercitata dalle sue campagne ha condotto di recente a importanti risultati, tra cui:

  • il disinvestimento della Chiesa Presbiteriana da HP, Motorola Solutions e Caterpillar, della Bill and Melinda Gates Foundation e della Chiesa Metodista Unita degli Stati Uniti da G4S, del fondo pensione olandese ABP da Aryt Industries Ltd. e Ashot Ashkelon;
  • l'interruzione della vendita di prodotti SodaStream nella catena di vendita al dettaglio del Regno Unito John Lewis, e la chiusura di un negozio SodaStream a Brighton [1];
  • i comunicati emanati da 17 governi europei per consigliare alle rispettive imprese di evitare investimenti negli insediamenti israeliani [2].

Per tutti questi motivi, invitiamo in Sardegna tutte le persone di coscienza a prendere parte attivamente a tutte le forme di BDS, tra cui quello artistico e culturale. In particolare l'appello al boicottaggio culturale chiede a tutti gli artisti di non esibirsi in Israele e allo stesso tempo chiede il boicottaggio di tutte le forme d'arte sponsorizzate dallo Stato Israeliano e volte a creare un immagine positiva del paese e a normalizzare l'oppressione e l'ingiustizia [3].

Tuttavia, gli oppositori del boicottaggio culturale affermano che la musica sia un linguaggio di pace e sostengono che arte e cultura siano apolitiche e che boicottarle sarebbe una violazione della libertà di espressione. In realtà, è Israele a non distinguere tra cultura e politica, infatti nel 2005, Nissim Ben-Sheetrit del Ministero degli Esteri israeliano ammise:

"Consideriamo la cultura come uno strumento hasbara (di propaganda) di primo ordine, e non facciamo differenza tra propaganda e cultura".

Israele usa la cultura e le arti per ripulire la propria immagine e per distrarre l'attenzione dalle politiche di occupazione, di colonialismo e di apartheid. Ne consegue che le arti diventino di fatto politiche e servano come strumenti di propaganda e repressione. La politicizzazione della cultura nel contesto israelo-palestinese è iniziata dal momento in cui le autorità britanniche prima e quelle israeliane poi hanno preso di mira gli artisti e gli intellettuali palestinesi, imprigionandoli, esiliandoli e persino assassinandoli, tra tutti ricordiamo lo scrittore Ghassan Kanafani e il poeta e intellettuale Wael Zuaiter [4].

L'attacco di Israele alla cultura palestinese continua fino a oggi e assume forme differenti. In quest'ottica, condividendo l'appello palestinese al boicottaggio, gli artisti internazionali possono svolgere un ruolo essenziale nell'influenzare il cambiamento, nell'accrescere la consapevolezza e nel fornire un contributo nonviolento alla lotta palestinese per la libertà, l'autodeterminazione e l'uguaglianza.

Firmatari:
Associazione Amicizia Sardegna Palestina, per info http://www.sardegnapalestina.org/  
BDS Sardegna, per info http://bdsitalia.org/

Note:

[1] http://www.bdsmovement.net/2014/effective-bds-actions-more-important-than-ever

[2] http://bdsitalia.org/index.php/ultime-notizie-sulbds/1347-bnc-17-stati

[3] http://www.pacbi.org/etemplate.php?id=869

[4] http://pacbi.org/etemplate.php?id=2080