LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Dichiarazione del Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC)

Il movimento internazionale a sostegno del diritto del popolo palestinese alla libertà, alla giustizia e all'uguaglianza negli ultimi anni ha fatto impressionanti progressi nel contesto politico dominante. 

L'impegno da parte del movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS), guidato dai palestinesi, per rendere Israele responsabile delle sue gravi violazioni del diritto internazionale e per mettere fine alla complicità internazionale in queste violazioni è ampiamente appoggiato ed efficace come mai in precedenza. 

L'attuale governo israeliano, il più razzista di sempre, ha lasciato cadere ogni pretesa di "progressismo" e di "democrazia". 

Ciò ha permesso di mettere in luce come non mai il regime israeliano di occupazione, di colonialismo e di apartheid presso l'opinione pubblica mondiale. In questo contesto, e data la rapida diffusione del BDS negli ultimi anni, Israele ha fatto di tutto, ma non è riuscito a frenare il suo sempre più netto isolamento internazionale negli ambiti accademico, culturale, sportivo e, in misura minore, economico. 

In seguito a ciò Israele, i suoi lobbisti e i suoi sostenitori di destra hanno lanciato una campagna globale senza precedenti e ben finanziata per mettere a tacere la narrazione palestinese e criminalizzare i sostenitori del BDS, sopratutto nei Paesi occidentali. 

Maccartismo

Gli attacchi suggeriti da Israele contro la libertà di parola ed i diritti civili in Europa, Stati Uniti e Canada, tra gli altri, stanno promuovendo un inquietante contesto di soprusi, intimidazioni e repressione che ha tutte le caratteristiche dell'era maccartista negli USA e dei peggiori momenti del regime dell'apartheid in Sud Africa. 

Dopo aver perso molte battaglie per conquistare i cuori e le menti a livello di base, in un disperato tentativo di eliminare il BDS dall'alto, Israele e i suoi gruppi di pressione, compresi miliardari anti-palestinesi, stanno spingendo governi, parlamenti e istituzioni pubbliche in Occidente a mettere in atto misure palesemente antidemocratiche che minacciano le libertà civili nel loro complesso. 

Ciò dovrebbe preoccupare direttamente non solo gli attivisti che appoggiano i diritti dei palestinesi, ma tutti quelli che hanno a cuore le libertà civili, come anche i movimenti progressisti che lottano per la giustizia razziale, sociale, economica, ambientale, di genere e dei popoli indigeni. 

Finora le misure autoritarie adottate contro il BDS ci sono la persecuzione dei militanti BDS in Francia, come il recente arresto di un attivista perché portava una maglietta del BDS; le proposte negli USA di escludere le organizzazioni che appoggiano il BDS da finanziamenti o contratti pubblici; la condanna del BDS da parte del parlamento canadese e minacce contro i gruppi di solidarietà con i palestinesi; le intimidazioni del governo inglese contro i consigli locali che hanno votato misure di appoggio al BDS, tra i vari attacchi alla democrazia locale in Gran Bretagna (ulteriori dettagli su tutto ciò sotto).

Glenn Greenwald [giurista e giornalista statunitense. Ndtr.] ha descritto questa serie di misure draconiane ben orchestrate come "la maggiore minaccia alla libertà di parola in Occidente". Eppure in alcuni potenti ambienti dell'Occidente l'eccezionalismo di Israele rimane intatto. 

L'arcivescovo emerito sudafricano Desmond Tutu ha messo in rapporto questa unicità del regime israeliano che ottiene da parte degli USA e di altri Paesi occidentali un appoggio militare, politico e finanziario incondizionato, per non parlare della protezione dall'essere chiamato a rispondere delle proprie azioni, al fatto di mettere Israele "su un piedistallo", al di sopra di qualunque altro Stato. Secondo Tutu molta gente ha paura di criticare le politiche di Israele a causa dei metodi particolarmente intimidatori utilizzati dai suoi gruppi di pressione. 

Un movimento anti-razzista 

Il BDS è un movimento inclusivo e antirazzista, che si basa sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e si oppone per principio a qualunque forma di razzismo e discriminazione, compresi antisemitismo ed islamofobia. 

Il movimento BDS sta chiedendo che Israele sia tolto dal piedistallo e portato a render conto dei suoi atti come qualunque altro Stato che commetta crimini simili. 

E' chiaro che Israele ha fatto pressioni e sta direttamente dietro questi attacchi antidemocratici molto preoccupanti, che intendono criminalizzare l'appoggio ai diritti dei palestinesi. 

Ma sono anche parte di una crescente tendenza nei Paesi occidentali a minare le libertà civili in nome della "sicurezza", di governi ed elite che non rendono conto a nessuno, concentrano il potere nelle loro mani e ignorano i principi democratici. 

Il Comitato Nazionale Palestinese del BDS (BNC), la più vasta coalizione della società palestinese che sta guidando il movimento BDS internazionale, esprime la propria totale solidarietà con gli attivisti del BDS che in Francia ed altrove stanno affrontando una caccia alle streghe e persecuzioni per il proprio sostegno morale ai diritti umani dei palestinesi. 

Mentre possono avere successo in un primo tempo nel bloccare la libertà di espressione, leggi antidemocratiche e intimidazioni giuridiche non potranno probabilmente nascondere o rendere più accettabili i crimini di Israele contro la popolazione nativa palestinese. 

Finalmente un numero in costante aumento di progressisti in tutto il mondo sta apprendendo e condannando il continuo assedio israeliano della Striscia di Gaza, l'incessante furto di terre e risorse palestinesi e la costante pulizia etnica di intere comunità palestinesi, soprattutto nella Valle del Giordano e nei dintorni, a Gerusalemme est e nel Naqab (Negev).   

Nessuna propaganda israeliana o manipolazione delle leggi può cancellare il fatto di tenere rinchiusi milioni di palestinesi in ghetti razzialmente segregati, circondati da muri, torri di guardia e posti di controllo militari, il sistema di apartheid o il suo rifiuto del diritto dei rifugiati palestinesi, stabilito dall'ONU, a tornare nelle loro case d'origine.   

Siamo incoraggiati dall'affermazione del ministro degli Esteri svedese, che ha riaffermato principi democratici basilari, sostenendo che il BDS "è un movimento della società civile" e che "i governi non dovrebbero interferire con le opinioni delle organizzazioni della società civile."

La Svezia è il primo Paese occidentale che ha apertamente rotto con le costanti intimidazioni israeliane e ha fatto un passo coraggioso che altri governi dovrebbero seguire. 

Proteggere il diritto di parola

Noi invitiamo i gruppi per le libertà civili, le organizzazioni per i diritti umani, persone di coscienza e personaggi pubblici ad unirsi a noi nel condannare ed opporci agli attacchi condotti dai governi alla libertà di parola e alle libertà civili, messi in atto per ostacolare iniziative della società civile a favore dei diritti umani a sostegno del popolo palestinese. 

Ribadiamo l'appello del Consiglio delle Organizzazioni Palestinesi per i Diritti Umani ai governi per il rispetto e la protezione dei diritti civili e politici dei loro cittadini e perché adempiano al loro obbligo legale per porre fine alle violazioni da parte di Israele, invece di essere complici di Israele e di mettere a tacere i loro stessi cittadini per proteggere Israele dalle critiche e dal rispondere delle sue azioni. 

Noi invitiamo le organizzazioni dei diritti umani e altri organismi della società civile ovunque nel mondo, indipendentemente dalla loro opinione sul BDS, ad adottare la posizione di principio di difendere il diritto di persone ed organizzazioni ad impegnarsi nelle campagne BDS. 

Il BDS è determinato e stimolante. E' un movimento che si ispira alla lunga tradizione di lotta popolare nonviolenta del nostro popolo, al movimento contro l'apartheid sudafricano e a quello dei diritti civili negli USA, tra gli altri. 

Sta a sua volta ispirando un'intera generazione di attivisti palestinesi ed internazionali, movimenti di accademici, artisti, femministe, razziali e per la giustizia sociale, sostenitori del movimento  LGBTQ e altri, perché dicano la verità ai potenti nel perseguimento dei nostri rispettivi diritti inalienabili. Uniti vinceremo.  

Questo articolo e il riepilogo che segue sono stati scritti dal Segretariato del Comitato Nazionale palestinese del BDS (BNC). Il BNC è la più ampia coalizione della società palestinese che guida il movimento internazionale per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni. 

Sintesi delle attuali misure antidemocratiche che prendono di mira il movimento BDS. 

Francia

Nel 2010 l'allora ministro della Giustizia Michèle Alliot-Marie emise un'ordinanza alle autorità statali secondo cui "l'articolo 24 comma 8 della legge del 1881 sulla stampa permette di punire cittadini o organizzazioni che chiedono il boicottaggio dei beni provenienti da un Paese di cui criticano le politiche", sulla base del fatto che questa richiesta [di boicottaggio] costituisce una discriminazione.  Da allora più di trenta attivisti hanno affrontato imputazioni penali per la loro partecipazione al sostegno del movimento nonviolento per il BDS. 

Nell'ottobre del 2015 la Corte di Cassazione, il più alto grado d'appello in Francia, ha emesso una sentenza in cui stabilisce che la richiesta di boicottare i prodotti israeliani sulla base della loro "origine" è illegale. 

Il BDS chiede il boicottaggio dei prodotti israeliani sulla base della complicità, non dell'identità. Le imprese israeliane sono complici delle violazioni delle leggi internazionali e commerciare con Israele mentre continua a praticare il sistema di oppressione contro i palestinesi, come nel caso del Sudafrica dell'apartheid, è una forma di appoggio al suo regime di violazione dei diritti umani. 

Comunque quasi tutte le forme di attivismo del BDS in Francia sono centrate su attività diverse rispetto alla richiesta di boicottare i prodotti israeliani e non possono in nessun modo essere considerate illegali. 

Da allora, utilizzando un'interpretazione errata ed arbitraria della sentenza della Corte di Cassazione per sostenere che tutte le attività a sostegno del BDS sono illegali, ci sono stati numerosi tentativi da parte della polizia di impedire lo svolgimento di manifestazioni di appoggio al BDS.

In base a quanto è stato riferito, all'inizio di marzo un militante del movimento di solidarietà [con i palestinesi] è stato arrestato per il solo fatto di portare una maglietta di sostegno al BDS. 

Il primo ministro Manuel Valls ha recentemente affermato che avrebbe parlato con il ministro degli Interni per discutere quali ulteriori misure prendere per reprimere le attività del BDS. 

Il consiglio comunale di Parigi ha votato una risoluzione che condanna il movimento BDS e che anche in questo caso utilizza un'interpretazione errata della sentenza della Corte di Cassazione. 

Nonostante questa repressione sostenuta dallo Stato, il movimento BDS in Francia continua ad avere un ampio appoggio, anche attraverso manifestazioni di piazza, per porre fine alla complicità internazionale con l'apartheid israeliano e il colonialismo di insediamento. 

Stati Uniti

Secondo il nuovo sito "Diritto al Boicottaggio", leggi o decisioni contro il BDS sono state introdotte in 21 differenti Stati e nel congresso USA. 

Il 23 luglio 2015 il governatore dell'Illinois Bruce Rauner ha firmato la prima legge statale del Paese esplicitamente contraria al BDS. Questa nuova legge prevede la creazione di una lista nera stilata dallo Stato sulle imprese straniere che sostengono l'appello al boicottaggio di Israele e impone al fondo pensioni dello Stato di disinvestire da queste imprese. 

La "Legge per combattere il BDS" presentata al congresso USA nel 2016 intende autorizzare lo Stato ed i governi locali a disinvestire fondi da e proibire investimenti in qualunque ente che "sia impegnato in attività di boicottaggio del commercio o degli investimenti, disinvestimento o sanzioni che prendano di mira Israele.”

Leggi presentate al Congresso, negli Stati di New York, Illinois e Maryland intendono annullare o ridurre i finanziamenti pubblici a college e università che finanziano o sussidiano attività e la partecipazione in gruppi, compresa l'Associazione di Studi Americani [prestigiosa istituzione accademica americana, che nel 2013 ha aderito al BDS, Ndtr.], che appoggiano il boicottaggio accademico di Israele. 

Nel giugno 2015 il presidente Barak Obama ha convertito in legge l'Autorità per la Promozione del Commercio (TPA). Questa legge generale per il libero commercio include provvedimenti contro il BDS, facendone uno dei principali obiettivi commerciali degli Stati Uniti durante i negoziati con l'Unione Europea per scoraggiare "azioni di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni politicamente motivate" contro Israele e "i territori controllati da Israele".   

Per rassicurare gli attivisti BDS negli USA, il gruppo di sostegno legale "Palestine Legal" sostiene che "il boicottaggio ha giocato a lungo un ruolo importante nella storia degli USA e la Corte Suprema ha sostenuto che i boicottaggi per ottenere cambiamenti politici, sociali ed economici sono protetti dal Primo Emendamento della Costituzione. L'appello per un boicottaggio di Israele si basa sulle violazioni dei diritti umani da parte di Israele, e si propone di provocare cambiamenti politici e sociali. La Costituzione è la legge fondamentale, quindi leggi federali, statali o locali non possono togliervi i diritti costituzionali."  

Regno Unito

Nell' ottobre 2015 un comunicato stampa del partito Conservatore al potere ha annunciato che il governo avrebbe preso iniziative per "impedire boicottaggi da parte di autorità municipali" e consigli locali ed altri enti pubblici che appoggino il movimento BDS o misure dirette contro imprese che partecipino alle violazioni israeliane delle leggi internazionali.  

Il comunicato stampa del governo britannico che annunciava queste misure conteneva una serie di calunnie contro il movimento BDS, sostenendo erroneamente che chiede il boicottaggio sulla base dell'identità etnica. 

Il ministro della Giustizia Michael Gove ha espresso calunnie simili durante un recente discorso. 

Le misure del governo inglese sono proseguite con una nota politica sugli appalti pubblici ed hanno proposto cambiamenti sulle norme dei regimi pensionistici dei governi locali. 

Sugli appalti pubblici: il 17 febbraio 2016 l'ufficio di gabinetto ha pubblicato una "Nota sugli appalti pubblici (PPN) 01/16" che ribadisce gli obblighi legali esistenti riguardo alle procedure per gli appalti pubblici. 

Fa appello alle norme dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per sostenere che gli enti pubblici non possono rifiutare di trattare con un'impresa in base al suo "Paese d'origine”. Tuttavia l'accordo del WTO per gli appalti pubblici consente ogni misura adottata al fine di "proteggere l'etica pubblica." 

Il documento del governo è chiaramente disegnato per avere un effetto dissuasivo e per intimidire i consigli locali, inducendoli erroneamente a pensare che non possono più escludere dai bandi di gara imprese che violano i diritti umani. 

Tuttavia, il documento non introduce nuovi obblighi o prescrizioni legali per gli enti pubblici. La nota di orientamento politico non vieta neppure ai consigli locali di escludere imprese dai bandi di gara a causa del loro ruolo nella violazione dei diritti umani, cosa che il governo precedente ha confermato come perfettamente legale. 

Sistema pensionistico dei governi locali: il 25 novembre del 2015 il governo ha emesso un parere consultivo relativo alle nuove regole su come i governi locali investono i fondi pensione. Ciò include la proposta di concedere il potere di veto al ministro degli Esteri sulle decisioni di investimento delle autorità locali e stabilisce che il governo renderà pubbliche ulteriori linee guida che chiariscono che le decisioni di investimento "non possano perseguire politiche contrarie alla politica estera del Regno Unito." Queste linee guida non sono state ancora pubblicate. 

Queste iniziative fatalmente inficiano l'asserito impegno del governo di trasferire potere ai governi ed alle comunità locali. Inoltre, rappresentano un serio attacco contro la democrazia locale e i diritti civili. 

Canada

Il parlamento canadese, guidato dal partito del primo ministro Justin Trudeau, ha recentemente votato la condanna della campagna internazionale del BDS. La mozione è stata presentata dal partito Conservatore, all'opposizione, ma è stata sostenuta dalla maggioranza dei membri del partito liberale di Trudeau, al governo. 

La mozione "chiede al governo di condannare qualunque tentativo di gruppi o singoli cittadini canadesi di promuovere il movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni", che descrive come sostenitore "della demonizzazione e delegittimazione di Israele." 

Questa mozione è l'ultimo di una serie di attacchi sostenuti dal governo contro il movimento BDS e di violazioni della libertà di parola che hanno anche visto politici del governo condannare l'attivismo dei campus e calunniare il BDS come "antisemita", e la firma di un accordo di cooperazione con Israele che include l'impegno specifico a combattere il movimento BDS.

Fonte: Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC)

Traduzione di BDS Italia