LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Non esiste alcuna liberazione per i soggetti LGBTQI attraverso l'oppressione di altri individui. Nessun individuo che tenda alla liberazione della propria esistenza, dei propri desideri, del proprio corpo, può ottenerla attraverso l'oppressione di altre esistenze, altri desideri, altri corpi.

Per questo motivo, oltre a batterci per l’affermazione dei diritti delle persone LGBTQI nella nostra società, denunciamo la strumentalizzazione di queste stesse istanze a fini economici e politici. Questa pratica, nota col termine 'pinkwashing', è profumatamente finanziata dagli organi governativi israeliani attraverso la produzione culturale, artistica, cinematografica e la sponsorizzazione del turismo e serve a nascondere le politiche di apartheid, colonialismo e occupazione che colpiscono l’intera società civile palestinese e altre minoranze, indipendentemente dall’orientamento sessuale o l’identità di genere.

Riportiamo la testimonianza dal palco del Pride di Berlino 2016 di un attivista queer di origini arabe e cultura musulmana che vive in Germania: 

“Gli attacchi alla Striscia di Gaza hanno ucciso almeno 2200 persone nell’estate del 2014. Tra questi palestinesi c’erano lesbiche, gay, trans*, e altri queers. Come possiamo permettere che lo Stato d’Israele si presenti come gay – friendly, come fa durante la stagione del Pride, quando noi invece sappiamo che non fa nulla per proteggere i queers nei territori occupati e Gaza? Le bombe israeliane non si fermano per le persone LGBTQI. 
Allo stesso modo neanche Israele stesso è uno spazio totalmente sicuro per le persone LGBTQI. L’accesso a questa “oasi paradisiaca” dipende non solo dall’etnia, ma anche da un sistema di classi e privilegi. Sex – workers trans* israelian* spesso affrontano atti di violenza sessuale. Nel 2014 undici soldati dell’IDF, Forze di Difesa Israeliane, sono stati congedati per attacchi a una persona trans. Più della metà delle persone trans* israeliane riportano di essere state fisicamente aggredite nel 2015. Testimonianze di ex membri delle forze d’intelligence israeliane hanno riportato di aver sfruttato la condizione dei queers palestines* per fare pressioni allo scopo di ottenere informazioni con la minaccia altrimenti di informare le loro famiglie della loro identità. L’intelligence israeliana beneficia dell’omofobia nella società palestinese e addirittura contribuisce allo stigma affrontato dalle persone LGBTQI.

Dichiariamo la nostra solidarietà con i/le/* compagn* queers palestines* che combattono coraggiosamente sia contro l’omofobia sia contro l’occupazione, che rimane per loro il maggiore ostacolo a condurre una vita dignitosa. Siamo anche solidali con i/le/* attivist* in Israele, che quest’anno hanno chiamato al boicottaggio del Tel Aviv Pride in segno di protesta contro l’abbandono da parte del governo delle comunità LGBTQI del Paese che continuano a soffrire discriminazioni e violenza. 

Non lasciate che la vostra identità sia strumentalizzata per un’agenda di stato che usa le vostre battaglie per legittimare e mantenere queste violazioni dei diritti umani. Non dimentichiamoci che il Pride riguarda la solidarietà contro l’eteropatriarcato bianco, riguarda combattere con e per i/le nostre compagne queers, non importa se a Gaza o a Berlino.”

A Torino abbiamo rivolto un appello al boicottaggio del TGLFF, Torino Gay and Lesbian Film Festival, alle realtà LGBTQI e alle singole e ai singoli, dopo aver denunciato l’azione di pinkwashing israeliano manifestatosi nel finanziamento del festival da parte dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata d’Israele a Roma, cosa che si ripete da ormai tra anni. 

Oggi scendiamo in piazza per chiedere a tutte/i/* di schierarsi per la fine dell'occupazione e dell'apartheid in Palestina, e per il Diritto al Ritorno dei profughi palestinesi alle terre da cui furono scacciati fin dal 1948, sostenendo la campagna BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) verso Israele sul modello della vittoriosa campagna contro l'apartheid in Sudafrica all'epoca di Nelson Mandela.

BDS Torino e Progetto Palestina