Sindacato dell'Associazione dei Comitati per il Lavoro Agricolo, 8 Aprile 2014

Caro Neil Young,

siamo degli agricoltori e dei lavoratori agricoli palestinesi nella Striscia di Gaza assediata.

Dato che Lei si è battuto molte volte per gli agricoltori e i lavoratori agricoli in tutto il mondo, senza dubbio le sarà capitato di incontrare alcune delle persone che più hanno a cuore la dignità, il lavoro duro e la famiglia. Lei saprà che coltivare la terra non è una vita facile. Per quanto riguarda i palestinesi nella striscia di Gaza, dovrebbe vedere con i Suoi occhi per credere a quello che le forze di occupazione israeliana, per molti dei cui appartenenti Lei ha intenzione di esibirsi nel luglio di quest'anno, hanno fatto alle nostre risorse agricole, alle famiglie e alle comunità. Provi a immaginare come possono essere le nostre vite di agricoltori quando:

- i soldati israeliani ci sparano addosso da dietro un rete metallica con dei mitragliatori F16 durante la semina e il raccolto.

·   il nostro raccolto e la nostra terra sono capovolti e distrutti da enormi bulldozer costruiti in America, protetti da jeep, carri armati e cecchini dell'esercito israeliano

·   le nostre fattorie sono fatte a pezzi o demolite, così come i nostri beni, le attrezzature agricole, il bestiame e i pozzi.

·    ampie aree coltivabili sono bombardate e i raccolti sono contaminati da armi chimiche proibite come il fosforo bianco.

·    è impossibile sostituire le attrezzature, ricostruire le case, o immagazzinare il raccolto a causa del medioevale blocco dei nostri confini attuato da Israele, che impedisce alla popolazione di entrare in possesso di materiali e attrezzature come alberelli, pesticidi e fertilizzanti, pannelli di plastica per le serre e tubi per l'irrigazione.

Questa è la nostra vita quotidiana nella Striscia di Gaza. Chiediamo semplicemente il diritto di vivere e lavorare come fanno gli agricoltori in qualsiasi parte del mondo, invece della distruzione del lavoro e dei mezzi di sostentamento che amiamo da parte di un esercito di occupazione che nessun governo occidentale o istituzione internazionale sopporterebbe.

Con Willie Nelson e John Mellencamp lei ha organizzato il primo concerto Farm Aid per accrescere la consapevolezza riguardo alla scomparsa di fattorie a conduzione familiare e per raccogliere fondi perché le famiglie di agricoltori potessero restare nella loro terra. Siamo solidali con lei e con le comunità agricole in tutto il mondo. Ci piacerebbe anche che Lei rispondesse all'appello degli agricoltori palestinesi a non tollerare l'occupazione e l'assedio israeliano che soffoca la nostra gente e devasta le nostre comunità agricole.

L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) ha documentato la brutalità della politica israeliana che ci nega l'accesso alle fattorie, con serie conseguenze sulla vita di 113.000 persone, ovvero il 7,5% della popolazione totale. Le sparatorie che avvengono regolarmente rendono la coltivazione nella "zona cuscinetto" vicino al confine, dove si trova il 35% della terra coltivabile palestinese, un'attività ad "alto rischio". Ci sono frequenti incursioni di bulldozer israeliani accompagnati da jeep e carri armati, che spianano la terra migliore e distruggono le nostre proprietà. Il valore delle proprietà, tra cui quelle agricole, distrutte tra il 2005 e il 2010 è stimato in almeno 308 milioni di dollari americani. Il 90 per cento di questi costi è rappresentato da alberi da frutto, serre, allevamenti di polli e pecore, e pozzi d'acqua. A causa del blocco la produzione agricola persa nella "zona cuscinetto" raggiunge le 75.000 tonnellate all'anno, che equivalgono a una perdita di guadagno di più di 50 milioni di dollari americani. Cosa ancora più importante per noi agricoltori, ci sono state tolte la nostra cultura, l'autodeterminazione e l'attaccamento alla terra. [1] Dal 2005 l'esercito israeliano ha demolito più di 150 pozzi nelle aree limitate e regolarmente distrugge qualsiasi coltivazione alta più di 80 cm, costringendo gli agricoltori a coltivazioni di base come orzo e grano. [2]

Durante gli attacchi a Gaza dell'operazione israeliana Piombo Fuso del 2008-09, che ha ucciso 1400 palestinesi in 3 settimane, tra cui 330 bambini, il 46% della terra agricola nella Striscia di Gaza è stata dichiarata inaccessibile o fuori produzione. I residuati delle bombe al fosforo e dell'artiglieria hanno un serio impatto sulla qualità del cibo che gli agricoltori sono capaci di produrre e hanno un impatto sulla salute. [3] Dopo il recente attacco israeliano a Gaza del novembre 2012, il Ministero dell'Agricoltura di Gaza ha stimato perdite nel settore agricolo per un totale di 21 milioni di dollari americani.

La produttività e l'affidabilità della centrale elettrica di Gaza è stata gravemente compromessa negli ultimi otto anni dopo che un attacco aereo israeliano nel 2006 ha distrutto sei trasformatori, e il blocco delle frontiere ha enormemente ristretto l'importazione di parti di ricambio, attrezzature e carburante. Negli ultimi tempi il nostro accesso alla corrente elettrica è ristretto a sei ore al giorno, tutti i giorni. Per gli agricoltori questo significa che, oltre agli altri ostacoli, almeno 140.000 dunums di terra a coltivazione ortofrutticola sono a rischio di siccità a causa dell'impossibilità di utilizzare l'85% dei pozzi agricoli azionati elettricamente. In conseguenza alla riduzione della produzione e dei redditi degli agricoltori palestinesi l'80% dei palestinesi di Gaza dipende da aiuti alimentari. [4]

Secondo Mustapha Arafat, un agricoltore di Zeitoun, Gaza City:

"Le aggressioni quotidiane che noi agricoltori palestinesi dobbiamo sopportare devono essere mostrate al mondo, in modo che la gente possa capire che gli attacchi e le sofferenze sono una realtà che è continuata durante il recente "cessate il fuoco". Il boicottaggio di aziende agricole israeliane è importante perché l'occupazione israeliana ha distrutto la nostra produzione agricola e ci ha tolto la possibilità di esportare i nostri prodotti. La pressione internazionale su Israele da parte di persone di coscienza è l'unico modo per permettere alla nostra economia di svilupparsi, consentendoci di vivere una vita normale".

Thomas Jefferson, autore della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti ha detto che "I coltivatori della terra sono cittadini di grandissimo valore. Sono i più vigorosi, i più indipendenti, i più virtuosi, e sono legati al loro paese e sposati alla sua libertà e ai suoi interessi dai legami più duraturi."

Le parole della Sua canzone "Last of His Kind" sono ben comprese da tutti gli agricoltori palestinesi:

“Non dire molto del futuro

Quando una famiglia non può sopravvivere.

Non vorrei dover dire che quell'agricoltore

E' stato l'ultimo del suo genere". [5]

Noi siamo legati alla nostra terra, ma ne veniamo cacciati via, e vediamo della terra ricca che viene erosa dell'esercito israeliano che con le armi ci impedisce di coltivarla, e ci uccide se lo facciamo. Le chiediamo di mostrare solidarietà agli agricoltori di Gaza e alle loro famiglie, rifiutando di esibirsi per un regime che sta facendo di tutto per distruggere i nostri mezzi di sostentamento e le nostre comunità.

Sindacato dell'Associazione dei Comitati per il Lavoro Agricolo

Gaza assediata

 

 

1 http://www.ochaopt.org/documents/ocha_opt_special_focus_2010_08_19_english.pdf

2 Al Mezan Center for Human Rights, Israel Reduces Wheat Supply to the Gaza Strip: Food Security in Gaza at Greater Risk as Israeli Siege Continues, (2010)

3 http://al-shabaka.org/sites/default/files/Abdelnour_et_al_PolicyBrief_Eng_July_2012.pdf

4 http://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/ocha_opt_electricity_factSheet_march_2014_english.pdf

5 http://www.releaselyrics.com/468a/neil-young-last-of-his-kind/

 

 

Fonte: Mondoweiss

Traduzione: Federico Zanettin - BDS Bologna