Mentre l’incessante bombardamento della Striscia di Gaza da parte di Israele che ha portato via la vita ad ancora più palestinesi, Haim Bresheeth, uno studioso di cinema alla SOAS, University of London, ha contribuito alla stesura di una lettera aperta agli accademici israeliani, esortandoli a condannare il massacro.

Una parte della lettera aperta recita:

Ci è stato chiesto dai nostri colleghi accademici a Gaza - le cui università sono state distrutte un certo numero di volte negli ultimi sei anni, che non sono in grado di insegnare o studiare, e che sono anche in crescente bisogno di cibo e medicine, come il resto dei quasi due milioni di palestinesi che vivono a Gaza - di esortarvi ad agire con urgenza, per far sentire la vostra voce in Israele e all'estero, contro quello che il governo israeliano sta infliggendo alla popolazione di Gaza.

"Vi invitiamo, come compagni di accademici ed intellettuali, ad unire le vostre voci in una protesta aperta e clamorosa contro questi crimini di guerra da parte del governo israeliano - il vostro governo. Vi invitiamo a stare in piedi ed essere contati, per rispondere alla chiamata dei vostri colleghi di Gaza e far sentire la vostra voce,” invita la lettera aperta.

La lettera aperta ha velocemente attratto un migliaio di firme da accademici di tutto il mondo.

Quasi tre dozzine di accademici israeliani hanno risposto all’appello ed hanno pubblicato il comunicato alla fine di questo articolo in cui deprecano “il massacro di un gran numero di persone totalmente innocenti.”

Nonostante i determinati sforzi di Bresheeth e di altri, il numero di accademici israeliani che hanno mostrato la volontà di lanciarsi in questo modesto appello è stato significativamente basso, segno dell’estremismo che attanaglia il paese.

In un articolo pubblicato ieri da Electronic Intifada, lo storico israeliano Ilan Pappe ha scritto: “Si può ancora una volta testimoniare il consensuale supporto dell’ebraismo israeliano al massacro di civili nella Striscia di Gaza, senza una voce significativa di dissenso.”

Pappe aggiunge: "L’accademia, come sempre, diventa parte della macchina. La prestigiosa università privata Centro Interdisciplinare di Herzliya ha istituito "un quartiere generale civile" in cui gli studenti volontari possono fungere da portavoci della campagna di propaganda all'estero.” (Ho scritto di più su questo fatto stamattina.)

Alcuni possono avere paura di parlare a causa dell’incessante incitamento, minacce e grida di "Morte agli arabi" e "Morte alla sinistra" che i dissidenti affrontano nelle strade e online.

 

Cambiamento del regime

Zochrot, il gruppo israeliano che sostiene il diritto al ritorno dei palestinesi e fa istruzione pubblica sulla Nakba - la pulizia etnica della Palestina che ha avuto inizio nel 1947 - ha rilasciato una propria dichiarazione.

“Per più di 66 anni, il regime israeliano ha violato, in modo sistematico e perentoriamente, i diritti umani di milioni di palestinesi,” afferma Zochrot.

"La realtà violenta a cui stiamo assistendo in questi giorni, che prende un tributo pesante da molti palestinesi, soprattutto i rifugiati, è il risultato diretto di un regime razzista che si è affermato sulla base di una continua distruzione, espropriazione, espulsione e occupazione,” fa notare la dichiarazione.

Accordi di cessate il fuoco "ad hoc" non sarebbero sufficienti, dice Zochrot. “Solo un cambiamento fondamentale del regime, che sarà basato sulla presa di responsabilità sui crimini in corso della Nakba e l'attuazione del diritto al ritorno dei profughi palestinesi porterà alla fine della violenza.”

 

Dichiarazione firmata dagli accademici israeliani

“I firmatari di questa dichiarazione, tutti accademici presso università israeliane, vorrebbero sia reso pubblico che si depreca fortemente l’aggressiva strategia militare sviluppata dal governo israeliano. Il massacro di un gran numero di persone totalmente innocenti sta mettendo sempre più ostacoli insaguinati sulla strada di un accordo negoziato, che è l'unica alternativa alle infinite occupazione ed oppressione del popolo palestinese. Israele deve accettare un cessate il fuoco immediato, e iniziare negoziati in buona fede per la fine dell'occupazione e degli insediamenti, attraverso un accordo di pace giusta.”

 

Professor Rachel Giora, Tel Aviv University
Professor Emmanuel Farjoun, Hebrew University
Professor Nadera Shalhoub-Kevorkian, Hebrew University
Dr. Kobi Snitz, Weizmann Institute of Science, Israel
Dr. Anat Matar, Tel Aviv University
Dr Efrat Ben-Zeev, Ruppin Academic Center
Professor As’ad Ghanem, Haifa University
Professor Anat Biletzki, Tel Aviv University
Professor Adi Ophir, Tel Aviv University
Dr. Ovadia Ezra, Tel Aviv University
Professor Zvi Tauber, Tel Aviv University
Professor Vered Kraus, Haifa University
Dr. Yuval Yonay, Haifa University
Professor Oded Goldreich, Weizman Institute
Professor Dana Ron, Tel Aviv University
Professor Gadi Algazi, Tel Aviv University
Professor Mira Ariel, Tel Aviv University
Professor Idan Landau, Ben Gurion University
Professor As’ad Ghanem, Haifa University
Dr. Ayelet Ben-Yishai, Haifa University
Professor Micah Leshem, Haifa University
Dr. Ilan Saban, Faculty of Law, University of Haifa
Dr. Avishai Ehrlich, TAU
Dr. Ivy Sichel, Hebrew University, Jerusalem
Professor Yehuda Shenhav, Sociology, TAU
Dr. Hannah Safran, The Academic College for Society and the Arts
Dr. Yael Ben-zvi, Ben-Gurion University
Professor Dudy Tzfati, Hebrew University
Dr. Tikva Honig-Parnass, Jerusalem
Professor David Blanc, math, Haifa University
Elizabeth Ritter, Department of Foreign Literatures and Linguistics, Ben-Gurion University
Professor Tal Siloni, Tel Aviv University
Paul Wexler, Professor Emeritus, Tel-Aviv University

 

 

 

 

 

Fonte: electronicintifada.net

Traduzione: BDS Italia