Il 24 ottobre un referendum presso l’Università di Exter sul boicottaggio dei prodotti provenienti dalle colonie illegali israeliane ha vinto con una maggioranza schiacciante.

1.040 studenti hanno votato al referendum, la più alta affluenza di partecipati nella storia dei referendum politici dell’università, con l’86% dei votanti a favore. Una vittoria schiacciante per il referendum, particolarmente importante considerando che l’università in questione ha una lunga tradizione conservatrice alle spalle. Il risultato dimostra lo slancio crescente dietro al movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), sia nel Regno Unito che a livello internazionale.

La decisione, dell’associazione degli studenti, è nata come risposta alla richiesta, risalente al 2005, della società civile palestinese di aderire alle campagne BDS contro Israele, che hanno come obiettivo il fare pressione sul governo israeliano perché questi rispetti la legislazione internazionale e i diritti umani. Tale azione intende anche fare allineare l’Università di Exeter con l’Unione Nazionale degli Studenti e le recenti regolamentazioni EU relative ai prodotti provenienti dalle colonie israeliane illegali. Ilan Pappé, storico di fama mondiale e professore presso l’Università di Exeter, ha lodato gli organizzatori della campagna: “Mi congratulo con il gruppo di studenti che ha lanciato la campagna”, ha affermato, “Questo è solo l’inizio”.

A partire dall’inizio di quest’anno si è registrato un picco nell’attività del BDS, precisamente quando Israele ha lanciato il suo ultimo attacco sula Striscia di Gaza. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), 2.189 palestinesi sono rimasti uccisi durante l’aggressione durata 50 giorni, di cui 513 bambini.

Marcel Golten della Exeter Defend Education ha affermato “Questo voto è il risultato del duro lavoro di chi ha organizzato la campagna a sostegno del referendum, ma anche dell’importanza di questo argomento tra gli studenti. Exeter Defend Education considera questo come un passo concreto verso una pace giusta in Palestina e Israele. A tal fine, ci impegniamo a sostenere le campagne future”.

Francesco Amoruso, un membro della campagna pro-boicottaggio, ha spiegato che “Alla luce di un processo di pace risultato fallimentare per decenni, crediamo che il BDS sia il mezzo più efficace in mano alla società civile per incoraggiare la pace e la parità di diritti per tutti. Invitiamo tutte le persone consapevoli a unirsi a noi in questo sforzo”.

Fonte: Alternative Information Center

Traduzione di BDS Italia