Leggi anche la prima lettera di Roger Waters, la risposta di Caetano Veloso, il comunicato della società civile palestinese e la seconda lettera di Roger Waters.

Caro Caetano e Gil,

Vi scrivo per esortarvi a non esibirvi in Israele, mentre continua l'occupazione e l'apartheid contro il popolo palestinese. Quando un gruppo di artisti della musica sudafricana ha insistito a ignorare gli appelli della società civile palestinese per annullare una performance in Tel Aviv, gli ho scritto: "Così come abbiamo detto durante l'apartheid che non era opportuno che artisti internazionali si esibissero in Sud Africa, in una società fondata sulle leggi discriminatorie e l'esclusione razziale, allo stesso modo sarebbe sbagliato che la Cape Town Opera si esibisse in Israele".

Noi sudafricani abbiamo sofferto decenni di apartheid e possiamo riconoscerlo in altri luoghi. Io stesso sono stato testimone della realtà di apartheid che Israele ha creato all'interno dei suoi confini e nel territorio palestinese occupato. Ho visto le strade occupate, colonizzate e segregate di Hebron, le colonie solo per gli ebrei ed ho camminato lungo il Muro che divide le famiglie palestinesi di Betlemme e nega ai loro figli di andare regolarmente a scuola. [I have seen the occupied, colonized and racially segregated streets in Hebron, the Jewish-only colonies, and I have walked by the Wall that divides Palestinian families in Bethlehem and denies their children normal access to school.]Ho visto il sistema di identificazione razziale, targhe automobilistiche di diverso colore e le leggi razziali che discriminano i palestinesi. Carissimi Caetano e Gil, ho visto l'apartheid israeliano in azione. 

Ma ho anche sperimentato la lotta nonviolenta del popolo palestinese per porre fine al regime di oppressione che nega i loro diritti e la loro dignità. Hanno fatto appello al mondo per esercitare una pressione su Israele, come è stato fatto contro l'apartheid in Sud Africa, per porre fine all'occupazione e alle violazioni del diritto internazionale. Ho sostenuto il loro movimento nonviolento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) che chiede giustizia, libertà e uguaglianza per tutti.

Se non siamo in grado nemmeno di ascoltare gli appelli della società palestinese, astenendoci dall’indebolire la loro resistenza pacifica e le loro aspirazioni per una vita senza oppressione, è come se abbandonassimo i nostri obblighi morali. In situazioni di oppressione, la neutralità significa prendere la parte dell'oppressore.

Senza l'isolamento internazionale del regime di apartheid in Sud Africa, incluso il supporto per un boicottaggio culturale, non avremmo potuto raggiungere la nostra libertà. Artisti di coscienza che hanno rifiutato di suonare a Sun City hanno contribuito alla nostra marcia per la libertà, e noi abbiamo apprezzato profondamente la loro solidarietà. Voi stessi stavatedalla nostra parte di fronte all’apartheid, per cui potete sostenere la ricerca di dignità e dirittida parte dei palestinesi.

La vostra esibizione è in programma il prossimo mese, un anno dopol'ultimo brutale attacco israeliano contro la Striscia di Gaza, occupata ed assediata. Migliaia di sorelle e fratelli palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono rimasti senza casa. In quei giorni ho assistito alle manifestazioni più grandi che abbiamo mai avuto in Sud Africa dalla liberazione del nostro paese dall'apartheid. Le strade di Città del Capo sono state occupate da migliaia di uomini e donne del Sud Africa, giovani e meno giovani, in solidarietà con il popolo palestinese.

Tu, Gil, hai anche cantato per noi "Fai diventare rosso tutto il sangue blu." Hai cantato per "il signore della giungla africana," dicendo che è "sorella della giungla americana." Aggiungo, le nostre giungle sono anche  sorelle della valle del Giordano occupata, degli ulivi di Gerusalemme e degli agrumeti nellaTerra Santa.

Mi appello a voi per chiedervi di non esibirvi in Israele finché non regni la libertà; la vostra musica non deve essere sfruttata da un regime oppressivo pernascondere e continuare a perpetuare l'oppressione. Solo allora tutti i palestinesi - e gli israeliani -  potranno vivere senza oppressione e godere della vostra musica.

Dio vi benedica.

Arcivescovo emerito Desmond Tutu
Città del Capo, Sud Africa

Fonte: Operamundi

Traduzione di BDS Torino