Lettera aperta di un gruppo di musicisti, professori e studenti palestinesi della Striscia di Gaza indirizzata al cantante gallese Tom Jones, la cui performance a Tel Aviv è prevista per il 26 Ottobre 2013

 

28/08/13 Striscia di Gaza assediata, Palestina occupata.

Caro Tom,

siamo un gruppo di musicisti, accademici e studenti palestinesi che ti scrivono dalla Striscia di Gaza sotto assedio, in Palestina. Nonostante il blocco dei confini territoriali, marittimi e aerei imposto da Israele, noi abbiamo continuato a godere dello spirito, della vivacità e della passione delle tue canzoni.

Israele ci ha privato delle nostre case, delle nostre piantagioni di ulivi, delle nostre famiglie e delle nostre comunità, della nostra libertà di viaggiare e perfino dei nostri strumenti musicali.

E' per questo che, dalle affollate strade dei campi profughi della Striscia di Gaza, ci appelliamo a te affinchè cancelli la tua esibizione il prossimo Ottobre a Tel Aviv, la Sun City del Medioriente.

Ti chiediamo di rispettare l'appello globale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro il regime di Apartheid israeliano, proprio come quando tu ed altri famosi e coscienziosi artisti decideste di non portare la vostra arte nel Sud Africa dell'Apartheid. Dopo che le Nazioni Unite approvarono di imporre il boicottaggio culturale contro il Sud Africa dominato dall'Apartheid, promettesti che non saresti più andato ad esibirti in quel paese. Il fatto che ti sia fatto persuadere “senza grosse difficoltà a non tornare ad esibirti in Sud Africa” [1] dal movimento anti-Apartheid gallese ti rende onore.

E' sulla scia di questa tradizione di non voler considerare il concetto di apartheid e segregazione razziale che ti chiediamo di prestare orecchio all'appello al boicottaggio di Israele finchè quest'ultimo non la smetterà di negare a noi palestinesi i nostri più basilari diritti umani. Ciò che Israele sta attuando su di noi è stato descritto dal Comitato delle Nazioni Unite per l'Eliminazione della Discrminazione Razziale (CERD) come “equivalente al regime di Apartheid” [2]. Israele è il paese che ha vìolato più risoluzioni ONU di chiunque altro, e in un recente report del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC) vengono raccomandate sanzioni contro lo stato israeliano fin quando non si atterrà al rispetto delle leggi internazionali. [3]

Dopo aver visitato la Cisgiordania, l'arcivescovo Desmond Tutu ha dichiarato che i palestinesi “sono oppressi più di quanto i teorici dell'Apartheid in Sud Africa si sognassero di poter fare.” [4] Data la loro lunga esperienza in ciò che concerne la lotta contro l'ingiustizia e il razzismo, non è già abbastanza eloquente di per sé che persone quali l'Arcivescovo Tutu e altri eroi anti-razzismo si appellino per il boicottaggio del regime di Apartheid israeliano?

Se hai intenzione di esibirti in Israele, deve esserti chiaro che la maggior parte del tuo pubblico saranno persone che servono, o che hanno servito, nell'esercito israeliano. A noi persone di Gaza, indipendemente da chi siamo, non è concessa la possibilità di venire a vedere il tuo spettacolo, a causa dei soldati armati israeliani, daei carri armati Merkava, dei droni e degli F16. Veniamo puniti perchè apparteniamo a questa terra e ne conserviamo la sua identità. A causa di queste restrizioni, la maggior parte di noi non ha mai lasciato nemmeno una volta la Striscia di Gaza. E tieni conto che la superficie della Striscia è cinquanta volte più piccola di quella della tua patria, il Galles, ma tuttavia la popolazione è solo la metà rispetto a quella del tuo paese: ciò vuol dire che siamo intrappolati in una delle aree più densamente popolate al mondo.

Nei bombardamenti orribilmente distruttivi durati otto giorni lo scorso Novembre, le forze Israeliane hanno ucciso più di 170 persone (di cui 33 bambini) e feritone più di 1.700 [5]. La loro colpa? Essere palestinesi.

Accetti forse il fatto che 1 milione e 700 mila di noi Palestinesi, nella Striscia di Gaza, di cui più della metà bambini, venga punito collettivamente in ciò che la maggior parte delle organizzazione per i diritti dell'uomo definisce come “la più grande prigione a cielo aperto del mondo”?

Accetti forse che i palestinesi siano la più grande comunità di rifugiati al mondo, scacciati dalla propria terra a cuasa della pulizia etnica israeliana e a cui viene negato il diritto di ritornare alla propria casa?

Accetti forse che la politica israeliana vieti perfino l'entrata nella Striscia di Gaza di strumenti musicali, così che tante splendide voci dei nostri giovani cantanti non possano essere sentite dal mondo là fuori?

A Giugno di quest'anno, al concerto agit8 a Londra, ti sei unito all'appello per porre fine alla povertà, cantando “il Signore aiuti il povero e il bisognoso” e “andiamo ad aiutare gli orfani”. [6] Sono davvero obiettivi degni di valore, e perciò ti chiediamo di non andare ad esibirti in un paese che sistematicamente infligge spregevole povertà sulla nostra gente a Gaza e continuamente fa dei nostri bambini orfani.

L'appello per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni lanciato nel 2005 è supportato dalla stragrande maggioranza delle organizzazioni della società civile palestinese [7], ed è stato raccolto da un gran numero di artisti e cantanti in tutto il mondo, come Roger Waters, Annie Lennox, Elvis Costello, Stevie Wonder, Vanessa Paradis, The Pixies e Carlos Santana. [8]

Ciò che ti stiamo chiedendo è perfettamente basato sulla legge internazionale, su un'infinità di risoluzioni ONU e sull'aspirazione di poter vivere con la stessa libertà di chiunque altro nel mondo.

Noi pretendiamo la fine dell'illegale occupazione israeliana della terra palestinese, il diritto al ritorno dei profughi palestinesi alle loro case e la piena uguaglianza garantita per i palestinesi che vivono in Israele. Non è un'utopia, è un'appello all'uguaglianza che ci è stata negata fin dalla fondazione di Israele sulla pelle dei rifugiati palestinesi. Quando fosti chiamato in causa, rifiutasti di avvallare l'Apartheid in Sud Africa; ora noi ti chiediamo di mantenere la pressione già dettata da un crescente numero di artisti che si sono rifiutati di andare ad esibirsi in Israele finchè non sarà riconosciuta ai palestinesi quella libertà che tutti tutti meritano.

Dal ghetto di Gaza, ti chiediamo di ascoltare l'appello al boicottaggio, al disinvestimento e alle sanzioni e di cancellare il tuo concerto il prossimo 26 Ottobre a Tel Aviv, la Sun City del Medioriente.

 

Jafra of Gaza Band

Mohammed J Akkila (Cantante)

Ismail Harazine (Flautista)

Rami Abu Shabaan (Musicista)

Ahmed Irshi (Cantante)

Bashor Bseiso (Musicista)

Iyad Abu Lilah (Batterista)

Mohammed Said el-Susi (Rapper)

Osama Said El Susi

Iyad Zumlut (Musicista)

Haidar Eid

Unione studenti palestinesi per il boicottaggio accademico di Israele (PSCABI)

Associazione degli insegnanti universitari della Palestina (UTAP)

One Democratic State Group

 

Al seguente link potete trovare la petizione rivolta a Tom Jones e lanciata dal Cardiff Palestinian Solidarity Campaign

Petizione change.org: Tom Jones, non suonare nell'Israele dell'Apartheid

 

 

 

[1] http://www.walesonline.co.uk/news/wales-news/wales-role-ending-apartheid-recorded-4803372

[2] http://www.jadaliyya.com/pages/index/5588/un-committee-2012-session-concludes-israeli-system

[3] http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/un-inquiry-calls-for-sanctions-against-israel-over-west-bank-settlements.premium-1.500565

[4] http://www.rabbisletter.org/endorsement-by-south-african-archbishop-demond-tutu/

[5] http://www.dci-palestine.org/documents/dci-concludes-investigations-%E2%80%93-children-make-approximately-23-percent-fatalities-gaza

[6] http://www.one.org/us/2013/06/14/jessie-j-tom-jones-and-baaba-maal-amplify-the-call-to-end-extreme-poverty-at-agit8-in-london/

[7] http://www.pacbi.org/etemplate.php?id=869

[8] http://www.rollingstone.com/music/news/roger-waters-calls-for-boycott-of-israel-20130320

 

 

Fonte: www.odsg.org

Traduzione: BDS Italia