Le politiche d’Israele per i palestinesi ammontano ad apartheid e rendono il boicottaggio appropriato al pari di quello di Sun City durante l'apartheid in Sud Africa.

In seguito a mesi di polemiche e molte chiamate per annullare l’evento, la musicista Alicia Keys si è esibita in un concerto in Israele lo scorso mese di luglio. In risposta alle polemiche, il dirigente dell’industria dell’intrattenimento, Ben Silverman, ha denigrato le chiamate rivolte ad artisti come la Keys per boicottare Israele. Egli ha anche contestato i paragoni tra Israele e l'apartheid in Sud Africa descrivendo in modo inesatto Israele come un garante di pari diritti per le minoranze.

Lo scopo di mascherare la realtà dell'apartheid è quello di scoraggiare elettorati importanti come quello afro-americano dal concludere che il boicottaggio – una tranquilla, tradizionale misura utilizzata per combattere per la parità di diritti - sia necessario per fare pressione su Israele affinchè cambi.

Prima del concerto della Keys ho firmato una lettera con altri 50 afro-americani, tra cui l'attivista Angela Davis, l'attrice Lisa Gay Hamilton e il reverendo Jeremiah Wright nel quale si afferma "la precisione del parallelismo tra l'esperienza degli afro-americani negli Stati Uniti d’America sotto Jim Crow e il trattamento israeliano dei palestinesi" e si rileva "il trattamento discriminatorio che i palestinesi devono affrontare che rispecchia la definizione di “crimine di apartheid” sotto il diritto internazionale.”

Una ricerca promossa da importanti promotori dei diritti umani conferma le politiche discriminatorie di Israele.

"Mentre gli insediamenti israeliani fioriscono, i palestinesi sotto il controllo israeliano vivono in una distorsione spazio-temporale - non solo separati, non solo disuguali, ma a volte anche cacciati dalle loro terre e dalle loro case" così ha affermato Carroll Bogert di Human Rights Watch in un rapporto del 2010 intitolato "Separati e disuguali."

L’organizzazione per i diritti umani Adalah nota che esistono oltre 50 leggi israeliane che discriminano i cittadini palestinesi di Israele "in tutti i settori della vita, compresi i loro diritti alla partecipazione politica, accesso alla terra, educazione, alle risorse di bilancio dello Stato e delle procedure penali."

Nel suo commento, Ben Silverman ha sottolineato il supporto di Martin Luther King Jr. per Israele, ma ha trascurato la possibilità che le opinioni di King possano essere cambiate dal momento che ulteriori informazioni sono venute alla luce circa il trattamento israeliano dei palestinesi. Silverman fa parte del consiglio consultivo della Comunità Creativa per la Pace (CCFP), un gruppo dell’industria dell’intrattenimento che rivendica appelli al boicottaggio culturale dell’arte politicizzata d’Israele.

La chiamata rivolta ai musicisti per il boicottaggio di Israele richiama semplicemente un po’ degli sforzi contro l'apartheid in Sud Africa. Bloccare il boicottaggio promosso dai musicisti corrisponderebbe a chiudere le vie non violente verso il cambiamento. Proprio come il boicottaggio degli autobus di Montgomery e la determinazione dei musicisti di non suonare a Sun City in Sud Africa sono stati mezzi morali per realizzare il cambiamento, lo è anche l'appello non violento dei palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.

Bill Fletcher Jr. è uno scrittore della giustizia razziale e globale ed un attivista. E’ l’autore di They're Bankrupting Us!: And 20 Other Myths about Unions. Può essere seguito su facebook e  www.billfletcherjr.com.

Fonte: Black Entertainment Television

Traduzione di BDS Italia