LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Dopo la campagna di pressione, la Gates Foundation ha venduto la maggior parte della sua quota azionaria investita nella più grande Compagnia Privata Militare di Sicurezza al mondo, la G4S. Più di 100 organizzazioni palestinesi ed internazionali, inclusa War on Want, avevano lanciato una campagna chiedendo alla Gates Foundation di ritirare il suo investimento di 100 milioni di £ nella compagnia. Grazie a tutti quelli che si sono uniti alla campagna, firmato la petizione e partecipato alle manifestazioni di protesta. 

“Siamo felici che la pressione portata alla Gates Foundation affinchè disinvestisse dalla G4S stia cominciando a fare effetto. Sollecitiamo la fondazione a vendere anche qualsiasi parte rimanente della quota azionaria che detiene ancora e a rilasciare un comunicato pubblico in cui promette di non investire in corporazioni che traggono profitto dall’occupazione militare israeliana,” ha affermato Rafeef Ziadah, attivista organizzatrice di War on Want.

Il partner di War on Want, Addameer Palestinian Prisoner and Human Rights Association ha aggiunto: "abbiamo discusso criticamente come sia completamente inaccettabile per una fondazione di carità investire in una compagnia, quale G4S, coinvolta in colossali violazioni dei diritti umani contro i prigionieri politici palestinesi, bambini inclusi. Diamo il benvenuto a questo passo nella giusta direzione.”

L’impatto del disinvestimento della maggioranza delle quote azionarie da parte della Gates Foundation, uno dei maggiori azionisti, avrà ripercussioni all’interno della G4S. Gli attivisti continueranno a prendere di mira gli azionisti e i partner di G4S, soprattutto in Medio Oriente, fino a che la compagnia non potrà più ignorare come il suo contratto con i servizi di detenzione israeliani stia danneggiando la sua reputazione e i suoi margini di profitto.

G4S è profondamente complice dell'occupazione militare israeliana della Palestina e, in particolare, dell’imprigionamento di oltre 5.000 detenuti politici palestinesi, bambini inclusi. Nel 2007, la compagnia di sicurezza britannica G4S siglò un contratto con l’Israeli Prison Authority per fornire sistemi di sicurezza e altri servizi alle maggiori carceri israeliane. Al di là del sistema carcerario israeliano, G4S fornisce anche equipaggiamenti e servizi ai checkpoint israeliani in Cisgiordania che formano parte del tragitto dell’illegale Muro israeliano e ai terminali che isolano il territorio assediato ed occupati di Gaza.

Università, banche, istituti di carità e sindacati di tutto il mondo hanno rescisso i loro contratti con la G4S a causa del suo ruolo nel sistema di detenzione di Israele, andando ad impattare i profitti della compagnia per milioni di sterline. Ma la G4S ha rifiutato di annullare i propri legami con l’autorità carceraria israeliana.

I nostril continui sforzi per mettere la G4S di fronte alle proprie responsabilità sono ora più necessari che mai. Il 24 Aprile 2014, circa 100 prigioneri palestinesi in detenzione amministrativa hanno lanciato uno sciopero della fame di massa in risposta alla loro continua detenzione senza accuse nè processo. La maggior parte, ha raggiunto ora i 35 giorni senza ingerire cibo. Il 28 Maggio 2014, 40 prigionieri in sciopero della fame sono stati trasferiti all’ospedale a cause del rapido deterioramento del loro stato di salute. Le autorità israeliane hanno immediatamente imposto una serie di misure punitive quale, ad esempio, l’immediato trasferimento in cella di isolamento per tutti i prigionieri in sciopero della fame. 

Il 5 Giugno, la G4S terrà il suo annuale meeting degli azionari. War on Want sarà là per mandare il chiaro messaggio che trarre profitto dall’illegale occupazione militare di Israele è inaccettabile. Unisciti a noi!

 

 

 

Fonte: waronwant.org

Traduzione: BDS Italia