Lettera pubblicata sabato 12 dicembre da Il Piccolo in merito alle gravi accuse di legami con organizzazioni terroristiche fatte dall'Ambasciata israeliana in Italia al movimento BDS

Il 28 novembre, ho avuto il piacere di partecipare al convegno “Palestina tra diritti negati e prospettive future”, organizzato egregiamente dall’associazione triestina Salaam ragazzi dell'olivo.

In una giornata di dibattito e confronto, strideva la lettera dell’ambasciata israeliana al sindaco Cosolini nella quale chiedeva al comune di ritirare il proprio sostegno al convegno. Nel motivare la richiesta, l’ambasciata fa gravi accuse di legami con organizzazioni terroristiche al movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele nel quale sono impegnata da anni.

Ancora più preoccupante delle ingerenze da parte Israele, che purtroppo non risultano essere le prime, né in Italia né in Europa, è il modo in cui il Comune abbia ciecamente accolto la richiesta senza approfondire.

Ci sarebbe voluto molto poco per sapere che il BDS è un movimento non violento lanciato nel 2005 da 170 organizzazioni della società civile palestinese. Si ispira all’analogo movimento contro l’apartheid in Sud Africa e nasce dal fallimento delle istituzioni internazionali ad adempiere ai loro obblighi di porre fine alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi. Israele agisce con impunità perché gli stati e le istituzioni glielo permettono. E le imprese, anche Italiane, continuano a fare affari con l’occupazione israeliana.

L’appello palestinese per il BDS, che si fonda sul diritto internazionale e sui diritti universali, ci invita a giocare quello che è il nostro ruolo di società civile: agire per colmare il vuoto lasciato dalle istituzioni, interrompere il sostegno alle politiche oppressive israeliane ampiamente illustrate durante il convegno.

Il movimento oggi conta il sostegno di grandi sindacati (in Italia la FIOM), chiese, importanti associazioni accademiche, gruppi ebraici nonché di gruppi in Israele. Sono attivi sostenitori del movimento l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, la scrittrice Naomi Klein, il premio Pulitzer Alice Walker e Roger Waters dei Pink Floyd.

La reazione di Israele, il ricorso a mezzi calunniosi e intimidatori, dimostra che non ha argomenti. Non sa spiegare perché i palestinesi non dovrebbero godere dei loro pieni diritti, perché non dovrebbero vivere liberi da occupazione militare e oppressione, liberi da razzismo ed apartheid.

Il Comune di Trieste ha perso una grande occasione per partecipare e contribuire ad un importante dibattito. Lo inviterei a conoscere meglio il BDS e ad unirsi, come hanno già fatto altri enti locali europei, a questo movimento che sostiene i diritti per tutte e tutti.

Stephanie Westbrook

Fonte: Il Piccolo