LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Lapid ha dettagliato l’enorme costo potenziale per Israele, se dovessero fallire i colloqui di pace

"Se i negoziati con i palestinesi dovessero fallire, e iniziasse un boicottaggio europeo, anche parziale, l'economia di Israele arretrerebbe, ogni persona sarebbe direttamente colpita nelle proprio tasche, il costo della vita aumenterebbe, i budget per istruzione, sanità, così come quello della difesa, verrebbero tagliati, e molti mercati esteri sarebbero per noi chiusi", ha detto il ministro delle Finanze Yair Lapid in un discorso presso l'Istituto per gli Studi sulla Sicurezza Nazionale mercoledì sera. Ha detto che un boicottaggio europeo "non vorrà dire solo che il formaggio Camembert non arriverà tempestivamente".

Per la prima volta, Lapid ha divulgato i dati di una relazione speciale del principale economista del Ministero delle Finanze Dr. Michael Sarel. Anche se la relazione è stata rivelata a dicembre alla Israel Business Conference 2013 di Globes, le cifre sono state tenute riservate, e Lapid aveva rifiutato fermamente di discuterne.

La relazione afferma che vi è un probabile scenario di un calo del 20 % delle esportazioni israeliane verso l'UE e un freno sugli investimenti diretti esteri dall'UE. Ci sarebbe un calo di NIS 20 miliardi (Euro 4,2 miliardi) nelle esportazioni annuali e di NIS 11 miliardi (Euro 2,2 miliardi) del PIL (1,1 %), e si perderebbero 9.800 posti di lavoro nell’immediato. Inoltre, la cancellazione dell'Accordo di Associazione con l’UE, che secondo Lapid è sull’agenda dell’Europa, da sola costerebbe NIS 3,5 miliardi nelle esportazioni annuali, NIS 1,5 miliardi del PIL e 1.400 posti di lavoro. Un terzo delle esportazioni di Israele vanno verso l’Europa.

Lapid ha detto che il boicottaggio è già iniziato. "Non c'è niente di più facile per un europeo medio che annunciare che sta boicottando i prodotti provenienti dagli insediamenti, o anche da Israele, perché in realtà, incontra pochissimi di tali beni, e ci sono alternative adeguate e meno costose per quasi tutti i prodotti. E non è solo una dichiarazione morale, che lo fa sentire bene con se stesso, ma anche una semplice campagna che può essere gestita dal divano di casa", ha detto, aggiungendo: "Questo è un vero processo, ma abbiamo ancora la possibilità di fermarlo".

"Il boicottaggio innescherà un rialzo nei prezzi e un’impennata nel costo della vita. Il già elevato costo della vita minaccia la società israeliana e la classe media. Il boicottaggio farà aumentare i prezzi per i prodotti alimentari, le automobili, i trasporti pubblici, le comunicazioni, l’energia elettrica e, naturalmente, porterà a tagli alla sanità, all'istruzione e ai budget sociali, così come quello della difesa".

Lapid ha sottolineato, "Non dobbiamo accettare il boicottaggio con le braccia incrociate, ma lanciare una nostra campagna di pubbliche relazioni. Però, non dobbiamo neanche illuderci, il mondo ci ascolta sempre di meno. Dobbiamo riconoscere che se i negoziati falliscono, il mondo sarà convinto che siamo noi i responsabili e ci sarà un prezzo da pagare, e dovremmo sapere qual è quel prezzo".

Lapid ha criticato il Ministro dell'Economia Naftali Bennett per la sua osservazione che "uno stato palestinese distruggerebbe l'economia israeliana", dicendo in risposta che non corrisponde a nessuno dato del Ministero delle Finanze.

Lapid ha rivelato che i dati del Ministero delle Finanze indicano che la pace porterebbe ad un risparmio di NIS 20 miliardi all'anno e potenzialmente ad un aumento nelle esportazioni di beni e servizi per NIS 16 miliardi all'anno. Ha aggiunto che questi numeri non comprendono gli effetti indiretti sulle attività economiche, come la produttività e una maggiore riscossione delle imposte.

Fonte: Globes

Traduzione BDS Italia