Attenzione! Ieri in gran segreto in RettoratoIncontro tra l’ambasciatore israeliano e i vertici dell’Università di Cagliari “sulle collaborazioni scientifiche dell’ateneo cagliaritano con le università di Tel Aviv, Gerusalemme, Ben-Gurion del Negev, Technion e altri istituti di ricerca israeliani”.

Partecipate da lunedì 27 febbraio alla V edizione cagliaritana della Israeli Apartheid Week per ricordare ancora una volta ai vertici dell’Ateneo di Cagliari che le istituzioni accademiche israeliane sono responsabili delle pratiche coloniali, delle politiche di apartheid e di pulizia etnica attuate da Israele nei confronti dei Palestinesi. Solo per fare un esempio, l’Università di Tel Aviv è situata sulle terre appartenenti a un villaggio palestinese (Sheikh Muwannis) i cui abitanti furono espulsi nel corso della pulizia etnica perpetrata dalle milizie sioniste nel 1948. Inoltre, l’accademia israeliana svolge un ruolo chiave nel ripulire l’immagine di Israele nel mondo, nascondendo i crimini e le violazioni del diritto internazionale commessi da Israele e diffondendo allo stesso tempo l’immagine di una “democrazia illuminata”, di un laboratorio di sviluppo scientifico che esporta innovazione tecnologica.

I vertici di UNICA hanno deciso non solo di non ascoltare gli gli oltre 300 accademici che si sono dichiarati “profondamente turbati dalla collaborazione tra l’Istituto israeliano di tecnologia Technion e alcune università italiane”, e che auspicano “l’interruzione di ogni forma di cooperazione accademica e culturale, di collaborazione o di progetti congiunti con il Technion”, ma anche di ignorare le oltre 600 firme raccolte in meno di un mese tra gli studenti dell’Ateneo cagliaritano per chiedere “l’impegno dell’Università di Cagliari a non realizzare in futuro accordi con il Technion e con istituzioni accademiche israeliane”.

È inammissibile la cooperazione e la collaborazione con tali istituzioni, mentre è legittimo e doveroso boicottarle. Il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane significa opporsi e resistere all’occupazione militare, al colonialismo, alla segregazione razziale, al disprezzo dei diritti umani e rifiutare ogni complicità con un sistema che come quello israeliano esporta solo ingiustizia, disumanità, violenza, e soprattutto oppressione.

Non è soltanto la lotta del popolo Palestinese: è anche la lotta per i nostri diritti e le nostre libertà!

Associazione Amicizia Sardegna Palestina
BDS Sardegna

Fonte: Associazione Amicizia Sardegna Palestina

 

Apprendiamo che nella giornata di ieri la Rettrice dell'Università di Cagliari Maria del Zompo ha ricevuto con tutti gli onori, ma in gran segreto, l'ambasciatore israeliano Ofer Sachs, esprimendo il suo apprezzamento per le collaborazioni in essere tra l'Ateneo cagliaritano e le istituzioni israeliane, in particolare con il Technion Insitute of Technology.

Non possiamo non farci tornare in mente quando, esattamente un anno fa, la Rettrice ci comunicò di non essere informata sulla collaborazione con l'accademia israeliana e di ignorare le implicazioni del Technion nell'occupazione dei territori palestinesi. Illudendoci della buona fede della Rettrice, come Studenti contro il Technion, decidemmo di adoperarci per colmare questa lacuna, presentandole un report dettagliato sulla questione; oggi però appare evidente che i diritti dei palestinesi non sono rilevanti al fine di determinare la politica dell'Ateneo. La Rettrice, infatti, rilanciando la collaborazione con lo Stato di Israele dimostra di non tenere minimamente in considerazione le perplessità espresse da oltre 300 accademici italiani in merito alla collaborazione con il Technion, così come emerge la volontà di ignorare le oltre 600 firme degli studenti cagliaritani, raccolte in poche settimane, con cui si chiedeva l'interruzione delle collaborazioni accademiche con Israele, fino a quando non verranno rispettati i diritti umani.
Ai più non sfuggirà che, nonostante il pieno supporto dei governi occidentali, per Israele è sempre più difficile nascondere i sui crimini all'opinione pubblica mondiale, ed è per questo che la scienza e l'innovazione tecnologica costituiscono un importante strumento per stendere un manto di legittimità sulle istituzioni israeliane. In nome della libertà di ricerca l'Ateneo cagliaritano ha spalancato le braccia agli investimenti israeliani, rendendosi palesemente complice del progetto sionista. Ci chiediamo per quanto tempo ancora l'Università tenterà di nascondersi dietro a un dito, ignorando il dissenso e anteponendo interessi economici all'etica.

Alle istituzioni accademiche vorremmo dire che noi Studenti contro il Technion continueremo a esprimere la nostra contrarietà alla collaborazione accademica con uno Stato criminale, perché siamo convinti che arriverà un giorno in cui non potrete fingere di non vedere, e di non aver visto, ciò che subisce il popolo palestinese, e siamo altresì convinti che la storia non vi assolverà.

Fonte: Studenti contro il Technion

generale Cagliari IAW2017