LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

[Partecipa all'Ondata internazionale di solidarietà con la Palestina]

Comunicato del Comitato nazionale palestinese per il BDS

Qualora continui da parte di Israele l'attuale fase di intensificata repressione e la resistenza popolare palestinese si evolva in una intifada a pieno titolo o no, una cosa è già evidente, una nuova generazione di palestinesi sta marciando sulle orme di generazioni precedenti e si mobilita in massa contro il brutale regime israeliano di occupazione, contro il colonialismo e contro il decennale sistema di apartheid.

I governi del mondo, soprattutto in Occidente, definiscono  "ciclo di violenze" il conflitto, dove entrambe le parti sono colpevoli, e ignorano così la causa principale consistente in un conflitto coloniale, complici nel permettere a Israele di mantenerlo e di violare impunemente il diritto internazionale. Quasi tutti i palestinesi oggi chiedono un boicottaggio completo di Israele e il suo isolamento a livello internazionale, in tutti i campi, come è successo per il Sud Africa dell’Apartheid.

In questa ultima fase, Israele ha soffiato sul fuoco della resistenza popolare palestinese intensificando i suoi attacchi contro il complesso della moschea al-Aqsa, il Nobile Santuario, situato nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme occupata da Israele. Gruppi di fanatici coloni ebrei fondamentalisti appoggiati dal governo hanno costantemente profanato il complesso, spesso insultando verbalmente e in modo vile e razzista chi andava a pregare chiedendo apertamente la distruzione della moschea. Ciò ha scatenato la rabbia e diffuse proteste a Gerusalemme tra i palestinesi e ovunque nella Palestina storica.

In genere, la risposta dell'esercito israeliano è stata quella di proteggere i coloni criminali e di punire le vittime palestinesi, e di impedire l'accesso al proprio luogo sacro a quasi tutti i palestinesi.

  • La Banca Mondiale attribuisce in parte il calo del 24% delle importazioni palestinesi da Israele al boicottaggio
  • L'escalation degli attacchi di Israele contro i palestinesi evidenzia l'urgenza del BDS

Gli attivisti del Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni palestinese (BDS) hanno accolto i dati della Banca Mondiale, che mostrano un calo del 24% delle importazioni palestinesi da Israele durante il primo trimestre del 2015, come un segno forte del fatto che il boicottaggio delle merci israeliane da parte dei palestinesi sta cominciando a colpire l'economia israeliana.

La Banca Mondiale ha spiegato come il calo sia "il risultato di una ridotta attività economica, ma anche una tendenza crescente tra i consumatori palestinesi a sostituire i prodotti importati da Israele con quelli di altri paesi, a seguito della quale le importazioni non israeliane sono aumentate del 22 per cento."

Questi nuovi dati della Banca mondiale seguono un calo di un quinto delle importazioni palestinesi nel corso del 2014 rispetto al 2013 e evidenziano l'urgenza del BDS a causa dell'escalation degli attacchi di Israele contro i palestinesi.

Nel mese di aprile 2015, varie organizzazioni palestinesi per i diritti umani hanno scritto una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon per esortare le Nazioni Unite a interrompere i contratti con la società di sicurezza internazionale G4S a causa della sua complicità nel sistema carcerario e nelle violazioni dei diritti umani da parte dell'occupazione israeliana nonché della sua storia di gravi violazioni dei diritti umani in tutto il mondo.

Cinque mesi dopo, l'Onu non ha ancora risposto alla lettera. Oggi, alle organizzazioni palestinesi per i diritti umani si uniscono oltre 220 gruppi di solidarietà, sindacati, organizzazioni per i diritti umani e gruppi di solidarietà ai migranti di tutto il mondo per rinnovare l'appello e per sollecitare le Nazioni Unite ad annullare il suo contratto con G4S a causa del suo ruolo negli abusi dei diritti umani in Palestina e in altre parti del mondo.

Segretario Generale Ban Ki-moon
760 United Nations Plaza
New York, NY 10017

10 settembre

Gentile Signor Segretario Generale Ban Ki-moon,

Noi, sottoscritte organizzazioni sociali, sindacati, gruppi di fede e di studenti provenienti da tutto il mondo siamo profondamente sconcertati che le Nazioni Unite abbiano sottoscritto una serie di importanti contratti, riguardanti la fornitura di servizi a strutture e agenzie ONU, con la società di sicurezza internazionale G4S, violando in tal modo le proprie linee guida. Esortiamo le Nazioni Unite a porre fine ai suoi rapporti con la G4S a causa del ruolo chiaro e attivo della società nelle violazioni dei diritti umani.

Oltre 150 organizzazioni, 26 dall'Italia, firmano un appello contro il trattato TTIP e le misure del Congresso statunitense per condizionare gli accordi commerciali UE - USA all'opposizione al boicottaggio di Israele

Noi sottoscritti siamo contrari al pericoloso negoziato sul Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP) ed ai tentativi di alcuni politici statunitensi di utilizzare il TTIP per limitare sia la libertà di espressione politica che le campagne di solidarietà con la lotta del popolo palestinese per libertà, giustizia e uguaglianza.

Il TTIP, attualmente in corso di negoziazione tra l'Unione europea e gli Stati Uniti, potrebbe comportare un trasferimento di potere senza precedenti alle corporation allo scopo di salvaguardare i loro interessi e rappresenta un grave attentato alla democrazia, agli standard sociali, ai diritti dei lavoratori e alle normative sull'ambiente. Esso porterebbe all'irreversibile privatizzazione e frammentazione dei servizi pubblici e pregiudicherebbe seriamente l'attuazione di provvedimenti a tutela dell'ambiente.

Inoltre, sono molto preoccupanti la segretezza e la mancanza di democrazia, che sono le caratteristiche fondamentali del negoziato, e il meccanismo proposto dello "Investor State Dispute Settlement" (ISDS), che permetterebbe alle multinazionali di avviare azioni legali nei confronti dei governi secondo un sistema giudiziario parallelo riservato esclusivamente ad esse.

Come organizzazioni che si oppongono a qualsiasi trattato UE-USA sul commercio che non privilegi l'interesse pubblico, ci preoccupa molto l'introduzione nella legislazione del Congresso degli Stati Uniti di norme che potrebbero permettere di usare il TTIP nella repressione di campagne per i diritti umani in solidarietà con il popolo palestinese.

"Il progresso umano non è né automatico né inevitabile ... Ogni passo verso l'obiettivo di giustizia richiede sacrificio, sofferenza, e lotta; gli sforzi instancabili e le appassionate preoccupazioni di individui dedicati"-. Rev Dr. Martin Luther King, Jr.

Palestina occupata – Attivisti palestinesi del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) hanno accolto con favore la dichiarazione firmata da più di 1.000 attivisti, artisti e studiosi afroamericani in solidarietà con la lotta del popolo palestinese per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza e a sostegno del BDS.

La dichiarazione fa un esplicito appello per il BDS e pone l'accento sul diritto dei profughi palestinesi a "tornare nelle terre di origine in quella che oggi è Israele" come "l'aspetto più importante della giustizia per i palestinesi."

Mahmoud Nawajaa, il coordinatore generale del Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC), la trasversale coalizione della società civile palestinese che guida il movimento BDS, ha accolto con favore la dichiarazione affermando: "Il sostegno nella dichiarazione per il BDS contro il regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid è di particolare ispirazione in quanto traduce posizioni di principio in azioni moralmente coerenti capaci di cancellare le ingiustizie."

"Il movimento per i diritti civili degli Stati Uniti è sempre stato una grande fonte di ispirazione per noi nel movimento BDS. Siamo profondamente commossi da questa forte dichiarazione che evoca lo spirito di quella eroica lotta per i diritti civili e il movimento di ispirazione Black Lives Matter e incarna l’idea di mettere il potere di fronte alla verità", ha aggiunto Nawajaa.

È in conflitto con la sua posizione sulle colonie

Con la recente nomina ad ambasciatore di Israele in Italia di una cittadina italiana, Fiamma Nirenstein, prosegue la controffensiva del governo Netanyahu nel tentativo di arginare il crescente isolamento di Israele, dovuto anche al movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.

Insieme alla Nirenstein, Netanyahu ha nominato altri ferventi difensori delle politiche israeliane di colonizzazione: il suo attuale portavoce, l’australiano Mark Regev per la Gran Bretagna, l’argentino ed ex capo del movimento dei coloni, Dani Dayan, per il Brasile e un ministro del suo governo che chiede l’annessione di tutta la Cisgiordania, Danny Danon, all’ONU. Queste nomine fanno parte del tentativo del governo israeliano di contrastare i crescenti successi delle azioni di movimenti ed istituzioni che chiedono che Israele risponda delle violazioni dei diritti umani e della legalità internazionale e di allontanare indefinitamente ogni possibilità di soluzione che riconosca i diritti dei Palestinesi sanciti e riconfermati dagli Organismi internazionali.

Fiamma Nirenstein non solo risiede nella colonia illegale di Gilo, nei Territori Palestinesi Occupati, ma nel suo ruolo di rappresentante eletto nel Parlamento Italiano, si è anche per anni espressa pubblicamente a favore delle politiche di occupazione dello stato di Israele.

Nel corso della sua visita in Israele, Matteo Renzi ha pronunciato un discorso alla Knesset in cui ha enfatizzato il legame e l'amicizia tra Italia e Israele e ha garantito che "l'Italia sarà sempre in prima linea contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido".  Renzi così dimostra di non conoscere affatto il movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), movimento lanciato nel luglio 2005 da una ampia coalizione della società civile palestinese, come risposta necessaria e morale per fermare le continue violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, laddove le istituzioni hanno fallito.[1]

Da decenni Israele porta avanti, nell'impunità più assoluta, politiche di occupazione e di colonizzazione, appropriandosi di terre e risorse palestinesi, costruendo le colonie e il Muro dell'Apartheid, varando leggi che discriminano i palestinesi cittadini di Israele e costringendo metà della popolazione palestinese a vivere come profughi o in esilio.[2] A un anno dall'inizio dell'operazione "Margine Protettivo", la terza operazione militare di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza in 5 anni, che ha causato la morte di oltre 2.200 persone, la stragrande maggioranza civili e un quarto delle quali bambini, Israele continua a impedire la ricostruzione di circa 18.000 abitazioni distrutte, attraverso un blocco illegale che dura da 8 anni.[3]

La campagna BDS serve per rompere lo status quo in cui Israele continua a violare i diritti con totale impunità, grazie all'inazione degli Stati e delle istituzioni, e le imprese, anche italiane, continuano a trarre profitti da questo contesto di illegalità.[4]

A un anno dal massacro perpetrato a Gaza da Israele, a dieci anni dal lancio del movimento BDS: rinforzare il boicottaggio è più importante che mai.

Una dichiarazione del Comitato nazionale palestinese per il BDS

Un anno fa, Israele ha lanciato un brutale attacco militare nella striscia di Gaza, occupata e assediata, colpendo la popolazione palestinese. Più di 2.200 Palestinesi, di cui 551 bambini sono stati uccisi, oltre 10.000 persone sono state gravemente ferite e centinaia di migliaia di persone hanno perso la casa, diventando profughi e rimanendo intrappolati all’interno della striscia. Attacchi deliberati di questo tipo nei confronti di civili palestinesi fanno parte di una politica israeliana che mira a costringere i Palestinesi a sottomettersi, impedendo loro di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione.

Nell’implementare la sua dottrina di Dahiya di uso sproporzionato della forza, Israele ha attaccato deliberatamente aree civili di Gaza, bersagliando case, scuole, ospedali e moschee nel tentativo d'infliggere più sofferenza umana possibile. La Commissione nominata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e molte organizzazioni umanitarie autorevoli hanno documentato come Israele ha violato il diritto internazionale e ha commesso crimini di guerra in modo ripetuto.

Gaza rimane sotto assedio mentre Israele attua contro la striscia una politica definita dallo storico israeliano Ilan Pappe un “genocidio incrementale”. Gli attacchi spesso mortali di Israele contro i Palestinesi continuano. La maggior parte dell'acqua è stata contaminata ed è ritenuta non potabile, il cibo e i rifornimenti di base sono limitati e, come hanno affermato le organizzazioni Palestinesi, la situazione a Gaza si sta avvicinando a un punto di rottura irreversibile.

BDS@10 - #10annidiBDS

2005 – 2015 10 anni dall’appello palestinese BDS
2014 – 2015 Un anno dall’ultimo massacro su Gaza

Appello ad Agire: 10 giorni di Iniziative
9-18 luglio 2015

Iniziative in programma in Italia:

Evento Facebook

CAGLIARI: BDS@10 - Sardegna contro l'Apartheid: 10 anni dall'appello palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS)
25 giugno - 16 luglio

ROMA: Un anno dall'ultimo attacco su Gaza e 10 dall'esordio del movimento BDS
9-13 luglio

TORINO: Caetano Veloso e Gilberto Gil NON esibitevi a Tel Aviv! Rifiutate l'Apartheid israeliana!
10 luglio

MILANO: Siamo tutti Palestinesi
12 luglio

UDINE: Presidio concerto Gil e Veloso
19 luglio

ONLINE: webmob 10 anni di BDS, 1 anno dall'attacco a Gaza


Il 9 Luglio 2005, oltre 170 organizzazioni della società civile palestinese si appellarono agli attivisti internazionali, ai sostenitori dei diritti umani e a tutte le persone di coscienza e diedero vita al Movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS) nei confronti di Israele. Ispirato al vincente boicottaggio che contribuì alla fine del regime di apartheid in Sudafrica, il BDS è un movimento globale e nonviolento che lotta contro l’occupazione, la colonizzazione e le politiche di apartheid perpetrate da Israele nei confronti del popolo palestinese; e che fonda la sua lotta sul rispetto del diritto internazionale e sulla tutela dei diritti umani universali,rifiutando con forza ogni forma di razzismo, di antisemitismo e di islamofobia.

Quest'anno ricorre il decimo anniversario dell'appello BDS, e mentre il movimento ha ottenuto importanti successi e viene definito come una minaccia strategica dal governo israeliano, l’ultimo spietato e sanguinoso massacro israeliano su Gaza dimostra che Israele continua ad agire con impunità.

Zaid Shuaibi, un portavoce del Comitato Nazionale palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), l'ampia coalizione di organizzazioni della società civile palestinese che lavora per sostenere il movimento BDS, ha detto:

"Il Comitato Nazionale palestinese per il BDS si rammarica che l'intero Congresso FIFA, tra cui la Federcalcio palestinese, non abbia adempiuto ai suoi obblighi e principi dichiarati."

"La FIFA e le federazioni calcistiche che ne fanno parte hanno rimandato la sospensione di Israele, ma non possono frenare la crescita del boicottaggio internazionale di Israele o impedirne il continuo isolamento a causa delle sue violazioni dei diritti umani e dei suoi crimini di guerra contro il popolo palestinese."

"Ringraziamo calorosamente i numerosi attivisti e sostenitori della lotta palestinese che si sono mobilitati a sostegno della sospensione di Israele dalla FIFA."

Fonte: Comitato Nazionale palestinese per il BDS

Traduzione BDS Italia