Caro Sig. Aznavour, 

A Gennaio 2011 Lei ha ricevuto il premio Scopus dall’Università Ebraica di Gerusalemme. 

A Febbraio 2011, Marie, una giovane studentessa palestinese, Le ha scritto una raffinata lettera in cui parlava della sofferenza della popolazione palestinese, del futuro senza speranza dei bambini, delle vite dimenticate, della terra rubata, dell’esilio di così tanti uomini, donne, e bambini della Palestina. Le ha chiesto di restituire il premio. La sua lettera era così bella che eravamo convinti che Lei non sarebbe potuto rimanere impassibile, e ancora adesso è difficile per noi trovare ulteriori parole per chiederLe di non esibirsi in Israele a Novembre. Perché quella lettera diceva già tutto. Perchè l’appello di Marie mostrava tutto il rispetto che aveva per la Sua vita e la Sua lotta per il riconoscimento del popolo armeno. Perché, proprio come noi, Marie aveva letto le parole della Sua canzone per l’Armenia e visto in loro l’immagine dei martiri come quelli palestinesi.

 And even if you curse your fate

I want to see in your eyes

Palestine

A ray of hope.

[E anche se maledici il tuo destino

Voglio vedere nei tuoi occhi

Palestina

Un raggio di speranza]

 

Ci sarebbe piaciuto dirLe, Sig. Aznavour, che dopo l’inverno, dopo l’inferno, l’albero della vita stesse finalmente crescendo.

Ci sarebbe piaciuto dirLe che, dopo l’orrore e la paura, Dio si fosse preso cura delle ferite della terra di Palestina. 

Ci sarebbe piaciuto dirLe che il mondo fosse riuscito a mettersi una mano sul cuore e a schierarsi con la popolazione palestinese, il popolo dimenticato. 

Ci sarebbe piaciuto  che la magnifica canzone che Lei scrisse per l’Armenia nel 1968 avesse annunciato il suo sostegno a tutte le genti oppresse, incluso il popolo palestinese, e l’avesse frenata dall’accettare il premio Scopus e dall’andare ad esibirsi in Israele. 

Dal 2011, la colonizzazione è andata avanti implacabile, e il ladrocinio di terra è continuato, e l’isolamento dei Territori Palestinesi si è rafforzato. Il parlamento israeliano sta per attuare il Piano Prawer, nel computo della giudaizzazione del deserto del Negev, che comporterà il trasferimento forzato di circa 45.000-70.000 beduini cittadini israeliani fuori dalle proprie terre.

Mr Aznavour, non vada a suonare in Israele. Non dia il Suo supporto ad un governo che ignora i diritti di un’intera popolazione e che soggioga quella gente sotto un regime di apartheid, come ha concluso il Tribunale Russell nel Novembre 2011 a Cape Town. Tutto questo sta accadendo nell’indifferenza della comunità internazionale.

Scelga la strada intrapresa da Stephen Hawking, Jean-Luc Godard, Gilles Vigneault, Vanessa Paradis e Dustin Hoffman che hanno rifiutato di andare in Israele. 

Consideri il significato delle dichiarazioni di personalità come Desmond Tutu, Stéphane Hessel, Alice Walker, Ken Loach, Ilan Pappe, Noam Chomsky e tanti altri, che hanno dichiarato il loro sostegno alla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) contro le politiche di Israele. 

Sinceramente,

Isabelle

Per la campagna francese BDS

 

 

 

Fonte: pacbi.org

Traduzione: BDS Italia