Se è vero che l’apartheid israeliana non conosce limiti, arrivando addirittura a praticare l’apartheid sanitaria, negando vaccini ai palestinesi durante una pandemia, non li conosce neanche la solidarietà attiva con il popolo palestinese.

Sono ora 250 spazi in tutta Italia che si sono dichiarati Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana (SPLAI). 

Nonostante tutto, o forse proprio per via della situazione che stiamo vivendo, la rete SPLAI continua a crescere ed espandersi. È una delle tante espressioni del desiderio di creare un mondo in cui nessuno rimane indietro, nate dalle crisi sanitaria ed economica. La mappa dell’Italia si colora di arancione, ma con un significato positivo: quello del crescente sostegno alle legittime richieste di libertà, giustizia e uguaglianza del popolo palestinese.

I tanti spazi sociali, culturali, sportivi e commerciali della rete SPLAI hanno a cuore l’etica e la coerenza di non restare indifferenti di fronte all’ingiustizia e all’oppressione, ovunque accada. Hanno a cuore l’uguaglianza e la coerenza di denunciare ogni forma di discriminazione. Hanno a cuore la difesa dei diritti universali e la coerenza di rifiutare ogni rapporto con chi contribuisce alla violazione di questi diritti.

Ma non è un rifiuto simbolico. SPLAI è una delle campagne del movimento  internazionale a guida palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS). Hanno l’obiettivo di spingere le imprese e le istituzioni che sostengono il regime israeliano di occupazione e apartheid che opprime milioni di palestinesi a porre fine alla loro complicità.

Questo mese, anche la più grande organizzazione israeliana per i diritti umani, B’Tselem, ha confermato ciò che studiosi palestinesi e sudafricani affermano da anni: Israele è un regime di apartheid, tanto nei Territori palestinesi occupati quanto all'interno di Israele. Come ha scritto il direttore di B’Tselem sulla pagine del Guardian, “Non c’è un solo centimetro quadrato nel territorio controllato da Israele in cui un palestinese e un ebreo siano uguali.”

La rete SPLAI si impegna concretamente per porre fine al sistema israeliano di oppressione, affermando che i diritti fondamentali devono essere  garantiti per tutte e tutti. Tu puoi aiutarci a farla crescere.

Sulla campagna SPLAI

Sono centinaia gli spazi in tutto il mondo che si dichiarano liberi dall'apartheid israeliana.

Chi aderisce a SPLAI si impegna a non mettere in commercio e a non usufruire di prodotti o servizi di aziende, israeliane e non, direttamente implicate nelle politiche di occupazione e apartheid israeliane. Inoltre, si impegna a non ospitare eventi sostenuti dalle istituzioni israeliane complici o partecipati dai suoi rappresentanti ufficiali. Al centro della campagna vi è proprio questa complicità, e non l’identità nazionale, etnica o religiosa degli attori.

Ognuno di noi conosce un esercente, un locale, una bottega equo-solidale, una libreria, una casa editrice, una parrocchia, un cineclub, un centro culturale, una palestra o una squadra di sport popolare i cui valori rispecchiano quelli della campagna, quindi …

ATTIVATI CONCRETAMENTE PER LA PALESTINA
SOSTIENI E PROMUOVI LA CAMPAGNA SPLAI

  • Sostieni le realtà che si sono dichiarate “Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana”.
  • Parla della campagna ai gestori degli spazi che frequenti o conosci e invitali ad aderire compilando il modulo online.
  • Fai conoscere ai tuoi amici e conoscenti la campagna SPLAI e invitali a promuoverla.

Per maggiori informazioni sulla campagna, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

BDS Italia
Bdsitalia.org
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BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l'occupazione e l'apartheid israeliane, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale. Il movimento BDS sostiene la parità di diritti per tutte e tutti e perciò si oppone ad ogni forma di razzismo, fascismo, sessismo, antisemitismo, islamofobia, discriminazione etnica e religiosa.