Palestina occupata, 22 dicembre 2010- Noi, sottoscritte organizzazioni della società civile palestinese, tra cui sindacati degli agricoltori, organizzazioni agricole e comitati popolari, ribadiamo l'appello del Comitato Nazionale palestinese BDS (BNC) per il boicottaggio totale di Carmel Agrexco a causa della sua complicità nella commercializzazione di prodotti provenienti da insediamenti israeliani coloniali e illegali e in altre violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani. Uniti con la Coalizione contro Carmel-Agrexco in Francia e in tutta Europa, esprimiamo il nostro forte sostegno per l'azione legale contro Carmel-Agrexco intrapresa da organizzazioni della società civile francese dinanzi al Tribunale commerciale di Creteil.

Carmel Agrexco, la società esportatrice in parte proprietà dello Stato di Israele, viola il diritto internazionale. Agrexco commercializza dal 60 al 70% dei prodotti agricoli coltivati negli insediamenti illegali israeliani nei territori palestinesi occupati e svolge un ruolo chiave nello sviluppo su scala industriale dell'agro-business israeliano. Trae beneficio dagli insediamenti illegali e coloniali di Israele e dal furto della terra palestinese e delle risorse idriche dei territori palestinesi occupati (OPT) in violazione della IV Convenzione di Ginevra e costituisce un incentivo economico per la prosecuzione del regime illegale israeliano di occupazione, apartheid e colonialismo sul popolo palestinese. Nell'ambito del quadro giuridico ed etico di responsabilità sociale, le imprese sono responsabili per tutte le propire attività commerciali che possono violare i diritti umani, del lavoro e delle norme ambientali. Inoltre desideriamo sottolineare che esperti del diritto internazionale di fama mondiale, nonché la Corte Internazionale di Giustizia, nella sua vertenza del 2004 sul muro illegale di Israele nei Territori Occupati, hanno affermato che gli Stati hanno un obbligo giuridico di non favorire i rapporti commerciali che contribuiscono al mantenimento della situazione illegale creata da Israele. Ciò include gli affari con Carmel Agrexco.

Le esportazioni israeliane, e i prodotti di Carmel Agrexco in particolare, sono stati normalmente etichettati in modo falso, e funzionari e aziende di esportazione israeliane hanno continuamente indotto in errore i partner governativi e aziendali, nascondendo i fatti sui prodotti provenienti dagli insediamenti illegali nei territori occupati della Cisgiordania. La Corte Europea di Giustizia ha stabilito che tali prodotti israeliani non possono beneficiare di un trattamento doganale preferenziale nell'ambito dell'accordo UE-Israele e ha criticato le autorità israeliane responsabili per le esportazioni di essere di ostacolo nella loro risposta alle richieste fatte da funzionari dell'Unione europea. Il governo britannico ha espresso i suoi dubbi circa la rintracciabilità di tutti i prodotti etichettati 'Made in Israel'.

I ricercatori hanno ripetutamente documentato le prove che la stessa Carmel Agrexco sia stata coinvolta nella volontaria falsificazione dell'etichettatura dei prodotti provenienti da insediamenti israeliani illegali.

Di recente siamo venuti a conoscenza di tentativi da parte della lobby israeliana in Francia per contrastare il lavoro della Coalizione contro Carmel-Agrexco volto a costringere Agrexco al rispetto del diritto internazionale. La lobby ha affermato che un boicottaggio di Agrexco avrebbe danneggiato le esportazioni di fragole palestinesi da Gaza. Nel momento in cui Israele sta sistematicamente distruggendo l'agricoltura palestinese, sradicando centinaia di migliaia di alberi da frutto, spianando con bulldozer vaste aree agricole, e negando accesso ai palestinesi alle proprie risorse idriche, nessuno dovrebbe lasciarsi ingannare da iniziative palesemente propagandistiche di Israele. Attraverso la guerra di aggressione e l'assedio criminale di Gaza, Israele ha distrutto terreni agricoli, impianti di trattamento dell'acqua e impianti di depurazione, causando livelli senza precedenti di inquinamento, povertà e crisi sanitarie nei territori occupati della Striscia di Gaza.

Nelle pesanti condizioni derivanti dal blocco illegale di Israele che hanno praticamente fermato le importazioni e le esportazioni di Gaza, l'Agrexco ha sfruttato il suo stretto rapporto con le autorità d'occupazione israeliane, al fine di garantirsi uno stato di quasi monopolio delle esportazioni di prodotti palestinesi da Gaza, e quando un rivolo di prodotti palestinesi è concesso di passare il blocco, spesso è per fini di relazioni pubbliche israeliane. Nella stagione precedente, per esempio, solo poche tonnellate di fragole sono state esportate da Gaza. Anche se questa stagione può vedere una quota maggiore di esportazioni, il numero totale dei contadini palestinesi coinvolti è meno di mille. Gli esperti prevedono anche che molti di questi possano passare a produrre invece prodotti richiesti dal mercato locale di Gaza, se sarà loro negato l'accesso all'esportazione di fragole e fiori. Tutte le affermazioni che vorrebbero che delle operazioni di Agrexco ne beneficiano i contadini palestinesi non sono altro che una foglia di fico per coprire la sua complicità nelle violazioni di Israele del diritto internazionale e dei diritti del popolo palestinese. Togliere il blocco su Gaza e porre fine all'occupazione, alla colonizzazione e all'apartheid di Israele sono il modo sostenibile e che dà più garanzie per consentire ai nostri agricoltori di produrre ed esportare liberamente, senza essere costretti a fare affidamento su aziende che sono complici nell'opprimerli e spossessarli. Quindi, chiediamo di intensificare la pressione sull'Agrexco attraverso un boicottaggio sistematico e totale di tutti i prodotti e servizi Agrexco.

La campagna della lobby israeliana, a nome dell'Agrexco, dovrebbe essere vista come l'ennesimo tentativo disperato da parte di Israele e dei suoi gruppi di pressione ben organizzati per contrastare la rapida crescita della campagna BDS, dipingendo il boicottaggio come "controproducente" e "dannoso per i palestinesi." Al di là della sua falsità, questo è per noi una motivazione paternalistica che respingiamo. L'appello BDS è stato approvato da più di 170 partiti politici palestinesi, sindacati, ONG, reti, associazioni agricole, che rappresentano l'intero spettro della società civile palestinese: sotto l'occupazione in Cisgiordania e Gaza, in Israele, e in esilio. Inoltre, un boicottaggio totale di Agrexco è stato approvato dalla totalità dei sindacati e comitati agricoli e degli agricoltori palestinesi. Profondamente consapevoli del prezzo che i nostri agricoltori potrebbero pagare a causa di un boicottaggio completo di Carmel Agrexco, vediamo tuttavia il BDS come il mezzo più efficace di solidarietà per porre fine alle varie forme di oppressione di Israele che impediscono ai nostri agricoltori e alla popolazione intera di godere della libertà e dei diritti umani.

Come coloro che sono direttamente interessati dalle pratiche illecite di Carmel Agrexco, facciamo appello al sistema giudiziario francese ad agire per la giustizia, ad applicare il diritto nazionale e internazionale, e di assicurare che coloro che contribuiscono attivamente alle violazioni di Israele dei diritti umani del popolo palestinese siano ritenuti responsabili.

Firmato:

The Palestinian Boycott, Divestment and Sanctions National Committee (BNC)
General Union of Palestinian Peasants and Co-op Groups
Palestinian Agricultural Relief Committees (PARC)
Union of Palestinian Farmers
Grassroots Palestinian Anti-Apartheid Wall Campaign (STW)
National Committee for Popular Resistance
Popular Committees against the wall and settlements in Ni'lin, Bil'in, Al-Maasara, Nabi Saleh, Budros, Beit Jala and Wadi Rahal
Union of Palestinian Agricultural Engineers
Union of Agricultural Work Committees

Fonte: bdsmovement.net