LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Oslo si unisce ad altri cinque comuni norvegesi e ad un consiglio di contea nel mettere al bando i beni e i servizi provenienti dagli insediamenti israeliani.

Con una decisione storica, il neo-eletto Consiglio comunale di Oslo sta escludendo dagli appalti pubblici i beni e i servizi degli insediamenti coloniali israeliani. Il bando sulle merci provenienti dagli insediamenti illegali di Israele nei territori palestinesi occupati fa parte della piattaforma recentemente adottata per il 2019-2023, approvata dal Consiglio comunale di Oslo recentemente eletto guidato dalla sinistra socialista (SV) e dai partiti laburista e verde.

Nonostante gli sforzi congiunti di Israele e dei suoi alleati di destra in Norvegia e nel mondo per impedire le misure di responsabilizzazione a sostegno dei diritti dei palestinesi, Oslo, la capitale e la più grande città della Norvegia, è ora diventata il sesto comune norvegese, insieme a un Consiglio provinciale, a porre al bando beni e servizi provenienti dagli insediamenti coloniali.

La scorsa settimana, l'esperto indipendente delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi, Michael Lynk, ha richiesto una messa al bando internazionale su tutti i prodotti degli insediamenti israeliani, come un passo verso la fine dell'occupazione illegale da parte di Israele che dura da 52 anni.

Il consiglio comunale di Oslo si è impegnato attraverso il suo nuovo programma a:

Indagare la portata, sui regolamenti riguardanti gli appalti, del divieto di scambiare beni e servizi prodotti nei territori occupati, in violazione del diritto internazionale, da parte di società che operano con l'autorizzazione del potere occupante.

La messa al bando dei prodotti e servizi degli insediamenti coloniali non distingue tra compagnie israeliane e internazionali operanti negli insediamenti illegali di Israele.

Sunniva Eidsvoll, leader della sezione di Oslo del Partito della Sinistra Socialista (SV) e del gruppo SV nel Consiglio comunale di Oslo, ha dichiarato:

"Il popolo palestinese, che deve affrontare ogni giorno l'occupazione illegale del proprio territorio, merita attenzione e sostegno internazionali. È una responsabilità globale condivisa contribuire a garantire che i diritti umani e il diritto internazionale non vengano violati. Sono orgogliosa che il Consiglio comunale di Oslo stia ora prendendo provvedimenti per impedire che beni e servizi acquistati dalla città sostengano un'occupazione illegale della Palestina o di altri territori.

Il Partito socialista di sinistra della Norvegia è da molto tempo un sostenitore del movimento BDS."

Tora Systad Tyssen dell'Associazione delle ONG norvegesi per la Palestina (Fellesutvalget per la Palestina) ha dichiarato:

"Il consiglio comunale di Oslo fa fatto seguito a quelli di Trondheim, Tromsø, Vaksdal, Hamar, Lillehammer e al consiglio della contea di Nordland nel proibire gli scambi con gli insediamenti illegali israeliani nei territori palestinesi occupati. È incoraggiante e stimolante vedere i consigli municipali norvegesi prendere una posizione ferma a favore dei diritti umani e del diritto internazionale quando il nostro attuale governo è indifferente.

Mentre il nostro governo nazionale è desideroso di maggiori scambi e cooperazione con Israele, il nuovo Consiglio comunale di Oslo afferma chiaramente che non vuole contribuire sul piano finanziario al furto su larga scala di terre e risorse palestinesi da parte di un'industria israeliana in espansione negli insediamenti coloniali."

Alys Samson Estapé, coordinatrice delle campagne europee del Comitato nazionale palestinese del BDS (BNC), ha dichiarato:

"Salutiamo con favore questa iniziativa legalmente e moralmente responsabile adottata dal Consiglio comunale di Oslo. I consigli comunali locali stanno dimostrando di non lasciarsi scoraggiare dalla repressione e continuano a spianare la strada, nonostante l'inazione da parte dei governi nazionali. Una messa al bando di beni e servizi provenienti dagli insediamenti illegali di Israele è il minimo che le istituzioni governative dovrebbero emanare per ridurre la loro complicità con il regime israeliano dell'apartheid, della conquista coloniale e della occupazione.

Oltre a tale divieto, il Governo norvegese dovrebbe anche adottare un embargo globale sul commercio di armi diretto e indiretto e sulla cooperazione militare con Israele e con le società israeliane per garantire agli utenti finali il rispetto delle leggi internazionali."

Il governo irlandese sta attualmente procedendo ad una revisione del disegno di legge sui territori occupati, approvato da entrambe le Camere del Parlamento, che impedirebbe all'Irlanda di importare merci dagli insediamenti illegali di Israele.

Nel 2018, a Trondheim e Tromsø tre partiti di destra hanno cercato di prevenire il boicottaggio degli insediamenti coloniali. Tuttavia, il segretario di stato norvegese presso il ministero degli Esteri, Audun Halvorsen, ha inferto un duro colpo a tali sforzi, affermando che un boicottaggio di "beni e servizi prodotti negli insediamenti coloniali non è in contradizione con gli impegni internazionali della Norvegia.”

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia