LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Foto di BDS Euskal Herria

Sabato scorso ad Ordizia, nei Paesi Baschi, il BDS di Euskal Herria (Paesi Baschi) ha lanciato una campagna chiedendo alla società basca CAF [Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, società con sede nella provincia basca di Guipúzcoa che si occupa della costruzione di rotabili ferroviari e metropolitani, N.d.T.] di ritirarsi da un progetto del governo israeliano per l’espansione della metropolitana leggera di Gerusalemme (JLR) che dovrebbe servire  gli insediamenti illegali israeliani a Gerusalemme e nei dintorni, nei territori palestinesi occupati.

Con 60 persone,  provenienti da diverse organizzazioni della società civile basca, presenti al Palazzo Barrena, gli organizzatori hanno condiviso la dichiarazione della campagna, già sottoscritta da oltre 70 gruppi baschi. La dichiarazione descrive il progetto JLR come "un nuovo attacco ai diritti del popolo palestinese" e invita la CAF a "rispettare il diritto internazionale, ritirarsi dal progetto Jerusalem Tram e porre fine alla complicità nell'occupazione della Palestina". La dichiarazione osserva che "gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, sono illegali ai sensi del diritto internazionale in quanto violano la Quarta Convenzione di Ginevra".

Tra i gruppi che hanno firmato la dichiarazione fino ad oggi vi sono i sindacati, tra cui CCOO Euskadi, i partiti politici Podemos Euskadi e Podemos Nafarroa, il gruppo ambientalista Ekologistak Martxan Bizkaia, il gruppo anti-militarista AA-KEM-MOC, così come gruppi femministi, organizzazioni giovanili e movimenti per la giustizia sociale e climatica.

Ester Muñoz, della coalizione CAF: scendi dal treno dell'apartheid israeliana, ha dichiarato:

"Il fatto che oltre 70 organizzazioni della società civile molto diverse abbiano firmato la nostra dichiarazione dimostra quanto sia forte il consenso nei Paesi Baschi sul fatto che la CAF debba porre fine alla sua complicità nei crimini di guerra di Israele nei territori palestinesi occupati. Non ci fermeremo fino a quando la CAF non scenderà dal treno dell'apartheid di Israele!"

I partecipanti hanno anche guardato il trailer di un documentario realizzato dal collettivo Hala Bedi che mostra come Israele abbia progettato la JLR per consentire l'annessione di altri territori palestinesi, specialmente all'interno di e attorno a Gerusalemme Est occupata, e il collegamento degli insediamenti illegali di Israele con Gerusalemme Ovest.

Alla CAF è stato aggiudicato il contratto nell'agosto 2019 dal Ministero delle finanze israeliano, insieme al partner della CAF, la società di costruzioni israeliana Shapir, che è presente nel database delle Nazioni Unite, pubblicato di recente, quale complice nelle attività di colonizzazioni illegali da parte di Israele. Numerose compagnie internazionali si erano ritirate dalla gara d’appalto, alcune di loro citando espressamente la loro preoccupazione che il progetto JLR violi i diritti umani del popolo palestinese. La CAF è rimasta in gara, nonostante una serie di inviti ad una revoca da parte dei lavoratori dell'azienda.

La dichiarazione della società civile basca ricorda alla CAF che la società francese Veolia è stata costretta a ritirarsi dal progetto JLR nel 2015 dopo aver subito gravi danni alla sua reputazione e perso oltre 20 miliardi di euro in contratti a seguito della sua partecipazione alle iniziative coloniali israeliane. Spiega inoltre che "nel realizzare questo progetto, la CAF viola il proprio codice di condotta", che prevede il rispetto dei diritti umani.

La campagna ha il sostegno del movimento globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) a favore di libertà, giustizia e uguaglianza.

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia