Comunicati

Venerdì 27 giugno 2014, il Ministero degli Affari Esteri italiano ha pubblicato sul proprio sito internet [1] una nota di avviso volta a sensibilizzare i cittadini e le imprese italiani in materia di coinvolgimento in attività finanziarie ed economiche negli insediamenti illegali israeliani, in linea con quanto avvenuto nei giorni passati in Francia, Spagna e nel Regno Unito.

Tale avviso ministeriale mette in risalto come "la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est, Gaza e le alture del Golan siano territori occupati da Israele a partire dal 1967" e come eventuali attività nei territori occupati "comportano rischi di ordine legale ed economico". Aggiunge che "dovrebbero inoltre essere tenute in considerazione eventuali violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani".

La Coalizione italiana Stop That Train, alla luce della recente posizione presa dal Ministero degli Affari Esteri italiano e di altri paesi europei, conferma nuovamente la propria denuncia nei confronti dell'azienda Pizzarotti & C. S.p.A. di Parma per il suo attivo coinvolgimento nella costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Tel Aviv e Gerusalemme attraversando parte dei territori occupati della Cisgiordania.

In precedenza, la nota organizzazione palestinese per i diritti umani Al-Haq, ha pubblicato un parere legale in cui esprimeva "fondati motivi per determinare che la Pizzarotti & C. S.p.A. possa essere ritenuta responsabile di atti che possono costituire gravi violazioni del diritto internazionale, come i crimini di guerra di saccheggio e di distruzione e appropriazione di beni",sia ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra che dello Statuto della Corte Penale Internazionale (CPI). [2]

La Coalizione Italiana Stop That Train chiede al governo italiano di scoraggiare le imprese italiane che operano in violazione del diritto internazionale, seguendo l’esempio di altri paesi europei

Il 27 dicembre il Consiglio comunale di Villar Focchiardo (TO) ha approvato all’unanimità una delibera che condanna la Pizzarotti & Co S.p.A. di Parma per il suo coinvolgimento nella ferrovia ad altra velocità israeliana che attraversa la Cisgiordania occupata. La TAV israeliana, che dovrebbe collegare Tel Aviv a Gerusalemme, taglia per 6,5 km i Territori palestinesi occupati in palese violazione del diritto internazionale, comportando la confisca di terre palestinesi e il saccheggio di beni appartenenti al territorio occupato per la costruzione di una linea ferroviaria ad uso quasi esclusivo dei cittadini israeliani.

Villar Focchiardo diventa così la sesta amministrazione locale ad approvare una tale delibera.[1] Il significato della misura è forte dato che il comune si trova in Val Susa, dove va avanti da 20 anni la lotta popolare contro la costruzione di una TAV attraverso la vallata. Nell’ottobre del 2013, una delegazione No Tav si è recata nei Territori palestinesi occupati dove ha potuto costatare come la sottrazione continua di terre palestinesi è strumentale allo “spezzettare il territorio”.[2]

L’organizzazione palestinese per i diritti umani Al Haq ha pubblicato un parere legale sul coinvolgimento della Pizzarotti & C. SpA nella costruzione del treno ad alta velocità Tel Aviv – Gerusalemme che attraversa i Territori palestinesi occupati. L’Italia, ai sensi del Diritto Internazionale, ha il dovere di intervenire.  

Secondo l’opinione legale di Al Haq, nota organizzazione palestinese impegnata per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, ci sono “fondati motivi per determinare che la Pizzarotti & C. S.p.A. possa essere ritenuta responsabile … di atti che possono ammontare a gravi violazioni del diritto internazionale, come i crimini di guerra di saccheggio e di distruzione e appropriazione di beni”, sia ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra che dello Statuto della Corte Penale Internazionale (CPI).

L’impresa Pizzarotti di Parma ha infatti stipulato un contratto con le Ferrovie israeliane per l’escavazione di due tunnel destinati al passaggio della nuova linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Tel Aviv e Gerusalemme, attraversando per ben 6,5 km i Territori palestinesi occupati

La realizzazione di questi tunnel, uno dei quali sarà il più lungo mai scavato in Israele, ha già determinato la illegittima confisca di terre palestinesi nei villaggi di Beit Iksa, Beit Surik e Yalu. L’azienda per questo motivo è oggetto di una campagna di pressione portata avanti dalla coalizione italiana Stop That Train [1] affinché cessi di operare in violazione del diritto internazionale.

Provincia di Bologna: Sasso Marconi vota contro la partecipazione di Pizzarotti & C. Spa alla realizzazione della TAV israeliana Tel Aviv-Gerusalemme che attraversa i Territori palestinesi occupati. Medicina si impegna a prendere misure per evitare rapporti con imprese che violano il diritto internazionale.

Mentre il governo israeliano prosegue imperterrito nella violazione del diritto internazionale, con l’annuncio del piano per la costruzione di altri 3000 alloggi in Cisgiordania, in risposta al riconoscimento dello Stato di Palestina come osservatore all’ONU, due consigli comunali italiani avviano azioni concrete per mettere di fronte alle proprie responsabilità le società che se ne rendono complici.

Dopo Rho (MI), Napoli, Corchiano (VT) [1], anche il Consiglio Comunale di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, condanna la partecipazione dell’azienda Pizzarotti & C. Spa alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Tel Aviv-Gerusalemme.

Il Consiglio Comunale di Sasso Marconi, nella seduta del 28/11/2012, con 12 voti favorevoli e 4 contrari (Trasforini, Lamma, Micheletti e Salamone) ha approvato il seguente ordine del giorno: 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SASSO MARCONI

Considerato che

- le Ferrovie Israeliane hanno avviato le procedure per la realizzazione di una nuova una linea ferroviaria ad alta velocità Tel Aviv – Gerusalemme, detto anche A1;

- la linea ferroviaria A1, ad uso esclusivo della popolazione israeliana, percorre 6,5 chilometri attraverso la Cisgiordania occupata, con la confisca di proprietà privata palestinese nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik, inclusi terreni agricoli riconosciuti dalla Corte Suprema Israeliana come “risorsa fondamentale per la sussistenza” delle comunità;

- non vi era alcuna necessita di costruire la linea ferroviaria A1 su terre occupate in Cisgiordania: il vecchio tracciato del treno che collega Tel Aviv a Gerusalemme non attraversa i confini internazionali e uno alternativo, all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dello Stato di Israele, era stato proposto nel progetto iniziale;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI MEDICINA 

preso atto

con grave preoccupazione del recente bombardamento israeliano sulla Striscia di Gaza, che ha prodotto oltre centocinquanta vittime palestinesi

con l’intenzione

di voler contribuire, come nella migliore tradizione delle lotte per la pace del nostro territorio, alla pace, alla giustizia internazionale e alla solidarietà tra i popoli

esprime

la propria solidarietà a tutto il popolo palestinese e alla popolazione di Gaza in particolare, nonché agli israeliani che chiedono la fine di quest'attacco militare

Comune di Corchiano
Provincia di Viterbo

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N° 10 del 30-05-2012

OGGETTO: Stop that train. Per fermare il treno ad alta velocita' Tel Aviv-Gerusalemme nei territori occupati della Cisgiordania.

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO che un nuovo treno ad alta velocità è stato progettato per collegare Tel Aviv e Gerusalemme, i due principali centri metropolitani dello Stato di Israele;

CONSIDERATO che la nuova linea ferroviaria (A1), che si configura come uno dei maggiori progetti infrastrutturali intrapresi dal governo israeliano nell'ultimo decennio, attraversa i confini ufficiali dello Stato di Israele entrando nella Cisgiordania occupata;

VISTO e CONSIDERATO il lavoro svolto dalla Coalizione delle donne per la pace, una rete che riunisce più organizzazioni femminili per la pace e attiviste israeliane che si batte contro l'occupazione e promuove una pace giusta tra israeliani e palestinesi, in particolare il report intitolato "Crossing the Line: il treno ad alta velocità Tel Aviv – Gerusalemme" (in atti presso l'Ufficio Cultura, Pubblica istruzione, Politiche sociali e Cooperazione internazionale del Comune di Corchiano);

VISTO che l'azienda italiana Pizzarotti & C. Spa, con sede legale a Parma in via Maria Adorni 1, attraverso la joint venture Shapir - Pizzarotti Railways registrata in Israele il 27 febbraio 2010, ha stipulato un contratto con le Ferrovie israeliane per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Tel Aviv — Gerusalemme (A1);

CONSIDERATO che la linea ferroviaria A1 percorre 6,5 km attraverso la Cisgiordania occupata, con la confisca di proprietà private palestinesi nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik, inclusi terreni agricoli riconosciuti dalla Corte suprema israeliana come "risorsa fondamentale per la sussistenza" delle comunità;

Il Consiglio di Municipalità 5 Arenella-Vomero (Napoli) aprova l'Odg che condanna Pizzarotti per la partecipazione ai lavori per la costruzione della A1 Gerusalemme - Tel Aviv

Oggetto: Condanna morale e politica della Pizzarotti & C. S.p.A. per motivi etici ed umanitari 

il Consiglio di Municipalità 5 Arenella-Vomero

Premesso che

-  il Codice dei Contratti Pubblici D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, (in attuazione direttiva comunitaria 2004/18 relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi) all’Articolo 38, comma 1, lettera f, prevede l’esclusione dagli appalti di lavori, forniture e servizi i soggetti “che hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale, accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante”;

- Lo Statuto del Comune di Napoli Art.1 comma 1 assume “a valore fondamentale la tutela della persona umana”,  Art. 3 comma 1a recita che il Comune di Napoli “informa la sua azione ai  valori della libertà, della uguaglianza, della solidarietà”, Art 3 Comma 1b “opera per superare le discriminazioni esistenti e per determinare le effettive condizioni di pari opportunità”, Art 3 Comma 2 ”consolida e sviluppa il ruolo di Napoli città d’Europa e del Mediterraneo”;

- Il Comune di Napoli ha stipulato contratti con Pizzarotti & C. S.p.A., con sede legale in Parma, Via Anna Maria Adorni, 1, codice fiscale 01755470158 e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Parma 23124, in passato per la realizzazione delle torri 7D e 7G del Centro Direzionale, successivamente per altre opere tra cui quella i cui lavori sono attualmente in corso per la realizzazione della stazione di Piazza Garibaldi della Metropolitana del Comune di Napoli;

La Coalizione Italiana Stop That Train si rallegra per la notizia dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Napoli di un OdG che condanna la Pizzarotti per il suo coinvolgimento in un progetto in palese violazione del diritto internazionale, la TAV israeliana che attraversa i Territori Palestinesi Occupati. La decisione del Consiglio Comunale di Napoli, che segue quella di Rho del 30 novembre scorso, costituisce un forte segnale per un agire responsabile da parte degli enti locali, in questo caso viene da una delle principali città italiane.

Si congratula con il comitato “Libera Napoli dalla Pizzarotti!” per l’impegno messo nel mobilitare cittadine e cittadini a sostegno della Campagna e nel confronto con l’istituzione perché prendesse posizione.

Nel rilanciare il comunicato di Napoli, facciamo appello alle amministrazioni locali affinché aderiscano alla campagna “Libera il tuo comune dalla Pizzarotti”, approvando risoluzioni analoghe nei confronti della Pizzarotti, finché questa non cesserà di prestare la sua opera in violazione del Diritto Internazionale.

COMUNICATO

Napoli per i diritti dei palestinesi
Il Consiglio Comunale condanna la partecipazione della Pizzarotti alla Tel Aviv – Gerusalemme

13 febbraio 2012 - Oggi il Consiglio Comunale di Napoli ha votato ed approvato a maggioranza l’ordine del giorno presentato dai Consiglieri Fucito (FdS), Vasquez (N è T), Moxedano (IdV), Borriello (SEL), Fiale (PD) in cui si “Esprime condanna morale e politica nei confronti della ditta Pizzarotti & C. S.p.A. per la partecipazione ai lavori per la costruzione della A1 Gerusalemme- Tel Aviv”. La nuova linea ad alta velocità, infatti “ad uso esclusivo della popolazione israeliana, percorre 6,5 km attraverso la Cisgiordania occupata, con la confisca di proprietà privata palestinese nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik, inclusi terreni agricoli riconosciuti dalla Corte Suprema Israeliana come ‘risorsa fondamentale per la sussistenza’ delle comunità”. Pertanto, “la linea ferroviaria A1 è in violazione del Diritto Internazionale Umanitario e dei Trattati internazionali sui Diritti Umani, tra cui la IV Convenzione di Ginevra, in particolare Art. 53 che vieta ‘alla potenza occupante di distruggere beni o mobili o immobili appartenenti individualmente o collettivamente a persone private, allo Stato o a enti pubblici, a organizzazioni sociali o a cooperative, salvo nel caso in cui tali distruzioni fossero rese assolutamente necessarie dalle operazioni militari’, in questo caso le distruzioni sono attuate per la costruzione di infrastrutture permanenti inaccessibili alla popolazione locale.”

L'impresa parmense condannata per il coinvolgimento nella TAV israeliana che attraversa i Territori palestinesi occupati

Di seguito il comunicato della Coalizione italiana Stop That Train. Firma per ringraziare il Consiglio Comunale di Rho!

Il 30 novembre, il Consiglio Comunale di Rho ha approvato la risoluzione presentata dal Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà che esprime una "condanna morale e politica nei confronti di Pizzarotti & C. S.p.A. per la partecipazione ai lavori per la costruzione della A1 Gerusalemme – Tel Aviv".

La Pizzarotti è appaltatrice del progetto israeliano per lo scavo di tunnel per un nuovo treno ad alta velocità, detto A1 che collegherà Tel Aviv e Gerusalemme, tagliando per ben 6,5 km i Territori palestinesi occupati e quindi integrando una palese violazione del diritto internazionale e dei diritti umani. La nuova TAV israeliana comporta la illegittima confisca di terre palestinesi nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik. Inoltre, il mega cantiere e la rete stradale predisposta specificamente per le enormi macchine scavatrici e per il trasporto del materiale estratto dai tunnel scavati dalla Pizzarotti, stanno portando alla distruzione di uliveti secolari e di terreni agricoli, riconosciuti dalla Corte Suprema Israeliana come “risorsa fondamentale per la sussistenza” delle comunità. L’art. 53 della IV Convenzione di Ginevra vieta espressamente alla potenza occupante di distruggere beni mobili o immobili salvo in caso di assoluta necessità militare.