LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

La compagnia belga Jan De Nul Group sta considerando di partecipare alla costruzione di nuovi impianti portuali ad Haifa e ad Ashdod per conto della Israell Ports Company, secondo quanto riportano i media. Altre due compagnie europee sono ritenute essersi ritirate dall’appalto a causa dei timori provocati dalla pressione della campagna di boicottaggio. In questa lettera aperta, sindacati palestinesi, europei e del Medio Oriente, ONG e varie campagne invitano l’azienda belga ad abbandonare qualsiasi piano coinvolto nel progetto.

#StopImpunity

Il prossimo 9 luglio 2014 segnerà un decennio da quando la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha emesso un parere consultivo sulle conseguenze legali della costruzione di un muro nel territorio palestinese occupato, dichiarando il Muro dell'Apartheid in Cisgiordania illegale ai sensi del diritto internazionale. La Corte è stata chiara: ha chiesto che il Muro venga abbattuto, ha sancito ancora una volta i diritti dei palestinesi e ha invitato la comunità internazionale ad imporre il rispetto delle risoluzioni a Israele.

Ne seguirono dieci anni di ingiustizia e impunità continua con una mancanza di responsabilità per le azioni illegali israeliane. Dieci anni dopo, infatti, il Muro e il suo regime associato di insediamenti continuano a crescere in Palestina, incarnando uno strumento massiccio di annessione di terra, di saccheggio delle risorse naturali e di trasferimenti forzati. Il muro segna il mattone finale nel progetto di apartheid di Israele che definisce le enclavi separate a cui i palestinesi devono essere confinati - una versione più crudele dei bantustan stabiliti dal precedente regime dell'apartheid sudafricano. In tutto il mondo Israele è riuscito a dimostrare il fatto che i muri sono un modello accettabile per i governi di escludere, emarginare, espropriare, discriminare e segregare i popoli gli uni dagli altri.

Nel momento in cui Israele ha messo a repentaglio l'ultimo round di oltre 20 anni di trattative fallite, è tempo per un'"intifada giuridica", una lotta popolare intensificata e una crescita del boicottaggio, disinvestimento e sanzioni. E' tempo di responsabilità.

Invitiamo le persone in tutto il mondo ad unire gli sforzi con noi:
Far sì che luglio sia il Mese contro il Muro dell'Apartheid!

Fermiamo l'impunità israeliana! #StopImpunity

Iniziative in Italia: 

Firenze: mercoledì, 9 luglio, ore 18.30
Presidio in Piazza della Repubblica

Torino: mercoledì, 9 luglio, ore 17.30
Presidio BDS davanti all'Ipercoop di via Livorno

Trento/Rovereto: mercoledì, 9 luglio
Distribuzione di locandine presso luoghi pubblici

Salerno: giovedì, 10 luglio, ore 18.30
Presidio a Piazza Caduti di Brescia (Pastena)

Roma: venerdì, 11 luglio, ore 18.00
Presidio a Largo Corrado Ricci(via Cavour a via dei Fori Imperiali)

Parma: sabato, 12 luglio, ore 19.00
Presidio a Portici dell'Ospedale Vecchio, via d'Azeglio

Ramallah occupata - Addameer e il Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni invitano gli attivisti e le persone di coscienza ad agire il 17 aprile in solidarietà con i prigionieri politici palestinesi.

La Fondazione Bill e Melinda Gates, la più grande fondazione di beneficenza in tutto il mondo, possiede partecipazioni in G4S per un valore di oltre $ 170 milioni. Firma per chiedere loro di disinvestire.

firma

Oltre 5.000 palestinesi sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane, tra cui 183 bambini, mentre 175 sono i detenuti in detenzione amministrativa, una forma di detenzione senza processo che Israele usa per trattenere a tempo indeterminato i palestinesi sulla base di informazioni segrete.

Ogni anno, le forze di occupazione israeliane (IOF) arrestano migliaia di palestinesi, nel tentativo di reprimere ogni azione di resistenza all'occupazione che prosegue. Tra questi ci sono centinaia di bambini anche di 12 anni. In troppi casi i bambini palestinesi vengono torturati, maltrattati e costretti a firmare una confessione in ebraico, lingua che la maggior parte dei bambini palestinesi non capisce, oltre ad essere messi in isolamento. Ogni anno circa 1.000 bambini sono condannati dai tribunali militari israeliane.

I seguenti estratti provengono da una conferenza stampa tenutasi la mattina del 17 febbraio nella sala del Comune di Al Bireh e organizzata dal Comitato Nazionale Palestinese BDS (BNC).

Omar Barghouti, co-fondatore del movimento BDS e rappresentante del Comitato Nazionale BDS (BNC), della Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele ha dichiarato:

"Nell'ultimo anno o giù di lì, il movimento mondiale BDS, guidato dal BNC, ha raggiunto un punto di svolta nella sua lotta per i diritti dei palestinesi sulla base del diritto internazionale. Il governo israeliano è nel panico a causa della recente accelerazione del BDS in tutto il mondo, in particolare nei paesi che sono sempre stati considerati stretti alleati di Israele nel mondo: Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi, tra gli altri".

"Sia nell’area accademica che quella culturale o economica il BDS, che è un movimento non-violento, anti-razzista e per i diritti umani, ha raggiunto un nuova fase qualitativa, per cui i nostri partner in tutto il mondo stanno portando avanti campagne dal basso, esercitando una pressione efficace sulle grandi banche , i fondi pensione, le società e le associazioni accademiche per boicottare Israele, come è stato fatto per il regime di apartheid del Sud Africa. Israele ha ufficialmente riconosciuto il BDS come una 'minaccia strategica' per il suo regime di occupazione, colonialismo e apartheid."

Il Comitato Nazionale Palestinese del BDS, la più ampia coalizione presente nella società civile palestinese, che include i sindacati, i partiti politici, i comitati popolari e le ong, chiede alla Oxfam di troncare ogni rapporto con l’attrice hollywoodiana Scarlett Johansson in seguito al suo esplicito supporto dato alle colonie illegali israeliane nei Territori palestinesi Occupati.[1]

Scarlett Johansson promuove una raccolta fondi per  Oxfam America SodaStream si definisce attenta all’ambiente, ma dietro a questa affermazione si nasconde una realtà meno positiva: la compagnia è un’impresa coloniale la cui produzione è localizzata nella colonia di Ma’al Adumim nei Territori Occupati. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale e costituiscono un crimine di guerra.[2]

Comunicato del Comitato nazionale palestinese per il BDS

Nel novembre scorso l’Assemblea generale dell’ONU ha designato il 2014 come anno internazionale della solidarietà con il popolo palestinese.

Nelle  prime tre settimane del 2014, il movimento del boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) ha di nuovo dimostrato di rappresentare una crescente forma ed efficace di solidarietà con la lotta palestinese per la libertà, la  giustizia e l’uguaglianza.

Agli inizi di gennaio il famoso cantante norvegese Moddi, ha dichiarato che avrebbe annullato il suo concerto a Tel Aviv  aderendo all’appello palestinese per il boicottaggio culturale di Israele  e agli appelli di attivisti di Gaza.

L’8  gennaio negli USA i promotori del BDS hanno festeggiato il fatto che Veolia ha perso un contratto di 4,5 miliardi di dollari a Boston dopo una vigorosa campagna di denuncia del coinvolgimento della società nella fornitura di infrastrutture agli insediamenti illegali israeliani.

Con una mossa che potenzialmente potrebbe creare un precedente, il fondo pensioni olandese PGGM ha annunciato il 13 gennaio che ritirerà i propri investimenti dalle 5 maggiori banche israeliane profondamente coinvolte nelle violazioni  del diritto internazionale da parte di Israele. Il fondo gestisce le pensioni di 2,5 milioni di persone. Si suppone da notizie negli ambienti finanziari che altre banche europee stiano valutando una simile decisione.

I recenti commenti espressi in Sud Africa dal Presidente palestinese Mahmoud Abbas (Presidente anche dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina), riguardo il boicottaggio degli insediamenti e dei prodotti israeliani, sembra che siano state riferite omettendo il contesto entro il quale sono state pronunciate e che siano state distorte da alcuni media ed esponenti della lobby israeliana. Alcuni giornalisti e lobbisti israeliani infatti hanno riportato che il presidente Abbas, durante una conferenza stampa tenuta in Sud Africa, ha detto che si sarebbe opposto al boicottaggio internazionale. Questo è falso. L'Ambasciata dello Stato di Palestina intende confermare al Sud Africa e BDS Sud Africa  le seguenti posizioni:

  1. Noi, insieme con gli organismi internazionali, tra cui le Nazioni Unite, consideriamo illegali gli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati nel 1967, così come illegali sono tutte le attività che hanno a che fare con gli insediamenti in violazione del diritto internazionale;
     
  2. Le colonie israeliane violano numerose risoluzioni delle Nazioni Unite e continuano ad essere il principale ostacolo al processo di pace;
     
  3. Poiché gli insediamenti israeliani sono illegittimi e un ostacolo per una pace giusta, l'Autorità palestinese ha pertanto avviato un boicottaggio ufficiale di tutti i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani in territorio palestinese occupato;
     

Comunicato del Comitato nazionale palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC)

Il governo britannico ha pubblicato delle linee guida che informano le imprese sui problemi e sui rischi associati al fare affari con gli insediamenti illegali israeliani e con le attività connesse nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme est.

Pubblicate sul sito web del Dipartimento britannico per il Commercio e per l'Industria, nella pagina dedicata ad Israele, le linee guida avvertono che ci sono "chiari rischi connessi alle attività economiche e finanziarie negli insediamenti, e quindi non incoraggiamo ne offriamo supporto a tale attività".

Il documento invita le imprese a munirsi di consulenze legali e a valutare "eventuali abusi sui diritti delle persone" derivanti dallo svolgimento di attività economiche con insediamenti illegali israeliani.

Accogliendo queste linee guida come un passo nella giusta direzione, il Comitato nazionale palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), la più grande coalizione della società civile palestinese, chiede misure più concrete affinché la Gran Bretagna si conformi agli obblighi previsti dal diritto internazionale.

Il prossimo 2 Dicembre, a Torino, si terrà un importante vertice intergovernativo tra il Primo Ministro italiano Enrico Letta e il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, finalizzato a rinsaldare ed ampliare la collaborazione internazionale tra i due paesi, con accordi che andranno dalla cooperazione nel campo energetico, a quella aerospaziale, accademica, culturale, bio-sanitaria, infrastrutturale, fino ad arrivare alla cyber-sicurezza.

In precedenza, in vista di questo importante meeting, il Primo Ministro Letta ha affermato che “il prossimo vertice intergovernativo di dicembre a Torino sarà un’opportunità per capire come costruire anche noi una start up nation” e perfino che “abbiamo molto da imparare da Israele.”

Per quanto Israele abbia da insegnare, noi scegliamo di stare invece dalla parte dei diritti umani e del diritto internazionale, raccogliendo l’appello lanciato nel 2005 da più di 170 organizzazioni della società civile palestinese che invita organizzazioni, istituzioni e liberi cittadini di tutto il mondo ad aderire al movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) per fare pressione su Israele affinché ponga fine alle violazioni dei diritti umani del popolo palestinese e della legalità internazionale.

  1. Introduzione

Nella sua visita a Gaza lo scorso Giugno, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea Catherine Ashton ha dichiarato: “Ho scelto di essere qui per sottolineare la situazione di Gaza, e per dire che noi supportiamo il lavoro dell’ UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestinian Refugees) e vogliamo vedere un futuro per la gente di Gaza. Vogliamo vedere aperti i valichi e vedere che la situazione economica migliori.”

Da allora, la situazione nella Striscia di Gaza è drammaticamente peggiorata a causa degli ultimi eventi avuti luogo in Egitto, che hanno soffocato la precaria situazione dei tunnel che fornivano merci all’economia di Gaza e reso la circolazione delle persone da e per la Striscia di Gaza ancora più difficoltosa rispetto al passato. Qualunque sia il nostro gradimento della politica egiziana, la Striscia di Gaza è un territorio occupato da Israele, di cui è pienamente responsabile per la sua situazione. Nonostante questa responsabilità, le autorità israeliane hanno recentemente preso vergognose misure, negando l’accesso alla Striscia di Gaza ad una delegazione ufficiale del Parlamento Europeo, prevista dal 27 al 30 Ottobre.