LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

Comunicato di BDS Italia

Le foto ufficiali di martedì 15 settembre alla Casa Bianca non porteranno alla pace o alla giustizia. È un accordo cinico da parte di governanti israeliani, emiratini, bahraini e statunitensi, corrotti e fanatici, che aumenterà la brutale repressione e violazioni dei diritti dei palestinesi.

I dittatori degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrain stanno svendendo il popolo palestinese, ignorando i propri cittadini, per i loro interessi guerrafondai e capitalisti. I loro accordi con Trump e Netanyahu non faranno che intensificare il furto di terre, la pulizia etnica e l'assedio di 2 milioni di palestinesi nel ghetto di Gaza da parte dello stato israeliano dell'apartheid.

In cambio ai palestinesi è stato sempre offerto, uno staterello-fantoccio sotto il controllo di Israele in qualche pezzo di Cisgiordania, Gaza resterà isolata, prigione per i suoi 2 milioni di abitanti, il resto dei palestinesi resterà invisibile e disperso. Fine del diritto all'autodeterminazione e dei diritti fondamentali.

Emirati, Bahrain e i paesi che si uniranno a loro, si adeguano alla linea dettata dagli USA, adottata dall’Unione europea e dalla maggior parte dei governi, incluso quello italiano: fare affari e programmi insieme all’intoccabile Israele. I palestinesi, sostenuti dalla maggioranza dei popoli del mondo arabo e dai progressisti in tutto il mondo, continueranno a resistere all'oppressione israeliana e a insistere sul loro diritto alla libertà, alla giustizia e all'uguaglianza.

La risposta del movimento BDS: intensifichiamo la pressione per sanzioni legali immediate e mirate, incluso un embargo militare, per fermare l'annessione (che continua nei fatti), l'occupazione e l'apartheid di Israele.

BDS Italia

Durante l'assalto del 2014, Israele ha bombardato interi edifici spazzando via intere famiglie palestinesi a Gaza. Non vi è stata alcuna responsabilità internazionale per questi crimini.

Palestina occupata, 23 agosto 2020 - In risposta al bombardamento in corso della Striscia di Gaza occupata e assediata da parte dello stato israeliano dell'apartheid, il Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) rilancia gli appelli della società civile palestinese per l’imposizione di sanzioni mirate e legali contro Israele, in particolare un embargo militare urgente e completo, e per l'intensificazione delle campagne di boicottaggio e disinvestimento con lo scopo di porre fine ai suoi crimini.

Per più di undici notti consecutive, le forze militari israeliane hanno bombardato Gaza, terrorizzando i due milioni di abitanti palestinesi, che vivono nella prigione a cielo aperto più grande del mondo a causa dell'assedio israeliano che dura da 13 anni. La scusa di Israele questa volta sono i palloni incendiari volati da Gaza, che hanno provocato incendi nei terreni agricoli delle colonie israeliane vicino alle recinzioni militari che circondano Gaza.

La maggioranza assoluta dei residenti di Gaza sono i discendenti degli oltre 750.000 rifugiati palestinesi vittime della pulizia etnica attuata dalle milizie sioniste e successivamente dall'esercito israeliano durante la Nakba del 1948.

Gli attacchi israeliani hanno danneggiato case e infrastrutture civili, tra cui una scuola elementare nel campo profughi di Shati gestita dalla United Nations Relief and Works Agency for Palestinian Refugees (UNRWA), bombardata all'alba del 13 agosto. L'UNRWA ha contestato l'affermazione di Israele secondo cui l'attacco è stato il risultato di un "incidente", dato che tutte le coordinate aggiornate delle strutture delle Nazioni Unite sono fornite alle autorità di occupazione israeliane.

La caduta del missile israeliano sulla scuola poche ore prima dell'apertura ha scongiurato un massacro dei bambini e dei loro insegnanti, fatto che ha causato panico e paura diffusi tra i bambini rifugiati. 

Questa nuova ondata di bombardamenti israeliani su Gaza coincide con il sesto anniversario del massacro israeliano del 2014 di oltre 2.250 palestinesi, inclusi 551 bambini, durante un attacco militare di lunga durata. Una dichiarazione firmata all'epoca da più di 140 studiosi di diritto internazionale e diritto penale, difensori dei diritti umani, esperti legali e altri esperti diceva: "La maggior parte dei recenti pesanti bombardamenti a Gaza manca di una giustificazione militare accettabile e, invece , sembrano essere progettati per terrorizzare la popolazione civile".

Un'indagine delle Nazioni Unite del 2019 sugli attacchi di Israele contro manifestanti palestinesi disarmati che partecipavano alla Grande Marcia del Ritorno, lanciata il 30 marzo 2018, ha affermato che c'erano "fondati motivi per credere che i cecchini israeliani abbiano sparato a giornalisti, operatori sanitari, bambini e persone con disabilità, sapendo che erano chiaramente riconoscibili come tali ". Il rapporto delle Nazioni Unite ha concluso che "queste gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario possono costituire crimini di guerra o crimini contro l'umanità".

Questi ripetuti crimini israeliani contro una popolazione civile prigioniera che non ha dove scappare possono procedere impunemente solo a causa della complicità dei governi occidentali, in particolare degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'UE, e della collusione di alcuni regimi arabi dispotici.

Qualsiasi tentativo di "normalizzare" le relazioni o di giustificare il "business as usual" con Israele rappresenta un sostegno materiale all’apartheid in corso e ai massacri contro il popolo palestinese.

Aziende militari israeliane, tra cui Elbit Systems e Israeli Aerospace Industries, testano sul campo le loro armi sui palestinesi per poi esibirle in tutto il mondo come testate in battaglia. I produttori internazionali di armi e hi-tech raccolgono i propri profitti fornendo a Israele armi e munizioni per i suoi attacchi al popolo palestinese. 

Lo stato israeliano dell'apartheid ha inasprito il suo soffocante blocco di 2 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza negli ultimi giorni, vietando completamente la pesca al largo delle sue coste e bloccando l'ingresso di merci e carburante dal 10 agosto, causando la fermata completa dell'unica centrale elettrica della Striscia sovraffollata. Ciò potrebbe portare a una vera catastrofe umanitaria, inclusa l'interruzione del sistema sanitario in un momento di pandemia globale, dei trasporti e di altri servizi vitali che hanno sofferto dal 2007 a causa di una soffocante crisi elettrica e di altre carenze di base a causa dell'assedio israeliano.

Le Nazioni Unite avevano precedentemente previsto che Gaza sarebbe stata "invivibile" entro il 2020. Tuttavia, Israele continua il suo brutale assedio e gli attacchi militari, la sua implacabile e graduale pulizia etnica nel Naqab (Negev) e nella Cisgiordania, specialmente dentro e intorno a Gerusalemme Est e nella Valle del Giordano, senza conseguenze. Le Nazioni Unite e i governi mondiali non sono riusciti a mettere di fronte alle proprie responsabilità il regime israeliano di occupazione, colonialismo di insediamento e apartheid, imponendogli sanzioni mirate.

Per fermare l'apartheid israeliana, i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità in corso e per sostenere la lotta palestinese per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza, chiediamo alle persone di coscienza di tutto il mondo di:

  1. Esercitare pressioni sui governi e sui parlamenti affinché adempiano ai loro obblighi legali internazionali imponendo un embargo militare globale a Israele, come richiesto dalla società civile palestinese e da Amnesty International.
  2. Intensificare il boicottaggio accademico e culturale di Israele e delle sue istituzioni complici, soprattutto alla luce dei suoi continui e devastanti attacchi contro le istituzioni educative e culturali palestinesi a Gaza, Gerusalemme e altrove.
  3. Aumentare l'impegno in campagne di boicottaggio e disinvestimento rivolte alle società che consentono i crimini israeliani contro i palestinesi, in particolare quelle nel database delle Nazioni Unite e le molte società complici che non vi sono state ancora aggiunte

Testo foto: Mahmoud è libero! La pressione globale e forte funziona. Intensifichiamo le campagne BDS per porre fine all'apartheid israeliana!

Grazie alla forte pressione internazionale, Mahmoud Nawajaa, difensore dei diritti umani palestinese e coordinatore del movimento BDS, è stato rilasciato dopo essere stato trattenuto senza accuse da Israele per 19 giorni.

17 agosto 2020 - Oggi, il difensore dei diritti umani palestinese e coordinatore del BDS Mahmoud Nawajaa è stato rilasciato da un tribunale militare israeliano, dopo 19 giorni di detenzione illegale senza accuse. Dal moment del suo arresto il 30 luglio, la sicurezza interna israeliana Shin Bet non ha presentato alcuna accusa formale contro di lui. 

Come prima reazione dopo il rilascio, Mahmoud Nawajaa ha detto:

“La pressione funziona. Una pressione globale e forte funziona ancora meglio. Ringrazio Addameer per avermi difeso contro questo sistema giudiziario militare che è parte integrante dell'apartheid e del regime coloniale contro il nostro popolo.

“Sono profondamente grato a tutti coloro che hanno fatto pressione sull'apartheid israeliana chiedendo la mia liberazione. Dall'Europa e dal mondo arabo, all'Africa meridionale, all'America Latina, all’America del Nord e all'Asia, la vostra solidarietà mi ha dato forza e ha mantenuto viva la mia speranza di ritrovare la mia famiglia e la mia più grande e stimolante famiglia BDS.

“Ringrazio anche le organizzazioni e le reti palestinesi e internazionali per i diritti umani, in particolare il Consiglio delle organizzazioni per i diritti umani palestinesi, (PHROC), Front Line Defenders, Amnesty International e International Federation for Human Rights (FIDH), che hanno svolto un ruolo fondamentale nel difendermi come difensore dei diritti umani nonostante i "sospetti" fabbricati e le bugie propagandate dall'apartheid israeliana contro di me.

“Il BDS è un'idea e una strategia antirazzista efficace, moralmente coerente, di resistenza pacifica e solidarietà. Non possono distruggerci perché non possono distruggere un'idea o contrastare la nostra strategia, nonostante tutte le risorse finanziarie, di Intelligence, politiche, diplomatiche e di propaganda che hanno investito nella loro guerra di repressione contro il BDS.

“Intensifichiamo le nostre campagne BDS per porre fine a questo sistema di apartheid e oppressione e per liberare tutti i 4.700 prigionieri palestinesi. Grazie alle nostre reti globali di reciproca solidarietà con i movimenti per la giustizia indigena, razziale, sociale, di genere e climatica, possiamo raggiungere e raggiungeremo la libertà, la giustizia e l'uguaglianza per il nostro popolo e per tutte le comunità oppresse".

Nella sua dichiarazione che chiede il rilascio immediato e incondizionato di Nawajaa, Amnesty International ha denunciato i tentativi messi in atto in Occidente, coordinati con Israele, di sopprimere l'attivismo BDS. AI ha detto:

“Sostenere boicottaggi, disinvestimenti e sanzioni è una forma di difesa non violenta e di libertà di espressione che deve essere protetta. Ai sostenitori di boicottaggi dovrebbe essere consentito di esprimere liberamente le loro opinioni e portare avanti le loro campagne senza molestie, minacce di azione penale o criminalizzazione o altre misure che violano il diritto alla libertà di espressione".

L'arresto di Mahmoud Nawajaa è avvenuto in un momento in cui la società civile palestinese chiede misure efficaci a livello internazionale, comprese sanzioni, legali e mirate, per impedire l'annessione de jure pianificata da parte di Israele e per fermare il suo regime di apartheid e l'annessione di fatto in corso.

Nell'ambito della campagna internazionale #FreeMahmoud  per la sua liberazione, il Comitato nazionale palestinese per il BDS, la più grande coalizione nella società civile palestinese, ha organizzato lo scorso martedì due manifestazioni di protesta a Ramallah e Gaza davanti alle missioni diplomatiche tedesche, la Germania avendo attualmente la presidenza del Consiglio UE. Più di 150 rappresentanti di movimenti di massa palestinesi, sindacati, partiti politici e attivisti del BDS si sono uniti alle manifestazioni, chiedendo che l'UE eserciti pressioni concrete su Israele affinché rilasci Nawajaa e rispetti i diritti dei palestinesi secondo il diritto internazionale.

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia

Manifestanti palestinesi a Gerusalemme occupata mostrano immagini del leader degli Emirati Arabi Uniti con la parola "traditore". Crediti: Abdalafo Bassam

La società civile palestinese si schiera con la maggioranza messa a tacere negli Emirati Arabi Uniti e nel mondo arabo nel condannare fermamente l'accordo raggiunto tra i dispotici governanti degli Emirati Arabi Uniti e Israele, con il sostegno della Casa Bianca di Trump. Questo è il più grave tradimento del regime degli Emirati Arabi Uniti nei confronti della lotta per la liberazione e l'autodeterminazione palestinese.

L'accordo è stato annunciato mentre Israele stava ancora una volta bombardando la Striscia di Gaza assediata e impoverita e attaccando i palestinesi in Cisgiordania, dimostrando che non avrebbe fatto nulla per diminuire i brutali assalti di Israele nei confronti del popolo palestinese.

L'affermazione del regime degli Emirati Arabi Uniti, secondo cui il prezzo per la sua violazione del principio, centrale tra i popoli arabi, dell’impegno per la causa palestinese era il congelamento da parte di Israele dei suoi piani di annettere formalmente parti del territorio palestinese occupato, è una menzogna. Dopo che l'accordo è stato raggiunto, Netanyahu ha annunciato che il piano di annessione è ancora in vigore, ma è stato temporaneamente ritardato per consentirgli di raggiungere un accordo con Trump su come attuarlo al meglio.

Inoltre, indipendentemente da come Netanyahu e Trump decidano di gestire o far girare l'annessione formale, l'affermazione degli Emirati Arabi Uniti è una farsa: il furto di terra palestinese da parte di Israele e il suo progetto di insediamenti illegali continuano senza sosta, rafforzando la sua annessione de facto e il regime di apartheid.

Il regime israeliano di occupazione, colonialismo di insediamento e apartheid sta celebrando questa ultima svolta diplomatica come copertura assolutamente necessaria per i suoi crimini di guerra e crimini contro l'umanità contro il popolo autoctono della Palestina. Questi includono massacri, pulizia etnica, specialmente a Gerusalemme, nel Naqab (Negev – N.d.T.) e nella valle del Giordano, l'assedio di Gaza, demolizioni di case, distruzione di uliveti secolari, distruzione o appropriazione di beni culturali e archeologici e negazione dei diritti fondamentali protetti dal diritto internazionale.

Questo accordo “di pace" tra il regime israeliano e quello degli Emirati Arabi Uniti conclude anni in anni di relazioni segrete e talvolta pubbliche, inclusa l'importazione per miliardi di dollari di tecnologia israeliana nel campo militare e della sicurezza da parte degli EAU negli ultimi anni. Si colloca nel contesto della perpetrazione da parte del regime degli Emirati dei suoi stessi crimini contro il popolo dello Yemen, in collaborazione con il regime dispotico saudita e con la piena complicità degli Stati Uniti e di diversi stati europei.

Il regime degli Emirati, con una comprovata storia di silenziamento dell'opposizione e del dissenso e di dilagante razzismo e discriminazione contro i lavoratori migranti, aveva bisogno di questo accordo con Israele per sostenere i suoi interventi militari e la guerra contro la democrazia nella regione e per aggirare qualsiasi potenziale sanzione delle Nazioni Unite in risposta ai suoi crimini.

Quello che Netanyahu non ha detto è che la risposta alla richiesta della società civile palestinese di sanzioni mirate e legali contro i piani di Israele e il regime di apartheid in corso è stata straordinariamente positiva, specialmente nel Sud del mondo, così come in alcuni stati europei e tra i membri del Congresso degli Stati Uniti. Questo sforzo deve continuare e essere rafforzato.

Con il suo accordo con la dittatura degli Emirati Arabi Uniti, Israele ha aggiunto un altro stato di polizia alla sua lega di amici e alleati internazionali. Mentre l’Israele dell’apartheid diventa un modello per i regimi di estrema destra e autoritari in tutto il mondo, esportando le sue armi "testate sul campo" e competenze in militarismo, razzismo sistemico, sorveglianza di massa, profilazione razziale e sanguinosa oppressione, sta rapidamente perdendo sostegno nei circoli progressisti tradizionali di tutto il mondo, compresi gli ebrei americani più giovani. Queste competenze israeliane hanno reso caro il paese a spietati violatori dei diritti umani da India, Myanmar e Filippine a Sud Sudan, Colombia, Brasile, Honduras e molti altri.

Il regime di oppressione di Israele può concludere accordi con tutti i dittatori del mondo, ma ciò può solo ritardare, non ostacolare, il suo momento della resa dei conti, quando sarà accolto con sanzioni legali mirate, volte a porre fine al suo regime di apartheid e alla sua negazione dei diritti dei palestinesi in corso da decenni, come previsto dal diritto internazionale. La massiccia crescita dell'impatto del movimento BDS negli ultimi anni e l’integrazione delle misure di responsabilizzazione, comprese le sanzioni, per contrastare i piani di Israele per l'ulteriore annessione formale della terra palestinese e per porre fine al suo regime di apartheid e al sistema di oppressione a più livelli, lo testimoniano.

Il popolo palestinese, sostenuto dalla maggioranza assoluta nel mondo arabo e dalle persone di coscienza a livello globale, continuerà a resistere all'oppressione israeliana e insisterà sul suo inalienabile diritto alla liberazione, all'autodeterminazione, alla libertà e alla dignità nella sua terra d'origine. Chiediamo alle persone in tutto il mondo di intensificare le campagne di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro l'annessione in corso e l'apartheid di Israele.

In risposta al tradimento della dittatura degli Emirati Arabi Uniti, chiediamo alle nostre sorelle e fratelli negli Emirati Arabi Uniti di boicottare qualsiasi presenza o attività israeliana nel paese o altrove e di rifiutarsi di relazionarsi con l'ambasciata israeliana o con entità che collaborano con loro e con tutte le istituzioni israeliane complici. Chiediamo inoltre agli arabi in generale di continuare a resistere attivamente a questa abietta normalizzazione:

  1. Boicottando tutte le attività, i festival e i progetti sponsorizzati dal regime degli Emirati Arabi Uniti, inclusi l'EXPO di Dubai, il Dubai Shopping Festival, nonché i festival e le conferenze sportivi, culturali, economici e finanziari.
  2. Boicottando e disinvestendo da qualsiasi società emiratina o altra società che diventa complice nell'attuazione di questo accordo di normalizzazione con Israele.
  3. Astenendosi dal viaggiare nell'odierno Israele e nei Territori Palestinesi Occupati, compresa la moschea di al-Aqsa, in base a questo accordo non etico, e dal partecipare a iniziative di mascheramento che utilizzano la fede alla base di questo cosiddetto "accordo di Abramo".

13 agosto 2020 - Oggi, un tribunale militare israeliano ha prolungato di altri cinque giorni la detenzione illegale del difensore dei diritti umani palestinese e coordinatore del BDS Mahmoud Nawajaa, che è stato arrestato il 30 luglio.

Finora lo Shin Bet (sicurezza interna israeliana) non ha presentato alcuna accusa contro Nawajaa.

Parlando per il movimento BDS per i diritti dei palestinesi, Majida Masri, coordinatrice della Campagna delle donne palestinesi per il boicottaggio dei prodotti israeliani, ha dichiarato:

Il Palestinian Human Rights Organizations Council (PHROC) condanna l'arresto del difensore dei diritti umani Mahmoud Nawajaa. Giovedì scorso, Nawajaa è stato arrestato dalla sua abitazione dalle forze di occupazione israeliane (IOF). In violazione del diritto internazionale umanitario, è stato trasferito al centro interrogatori di Al-Jalama all'interno del territorio del 1948. Il PHROC invita la comunità internazionale a intervenire efficacemente per l'immediata liberazione di Nawajaa e ad assicurare che le autorità occupanti israeliane siano obbligate a rispondere dei crimini commessi contro i palestinesi.

All'alba di giovedì 30 luglio 2020, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno arrestato Mahmoud Nawajaa, un attivista di 34 anni e coordinatore del Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) nella sua abitazione, vicino alla città di Ramallah. Le IOF hanno portato Nawajaa al centro interrogatori di Al-Jalama [1] all'interno del territorio del 1948.

Il 30 luglio l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ha approvato a grande maggioranza la risoluzione n. 904 che impegna la Giunta Regionale a sollecitare il Governo Italiano e l’Unione Europea a manifestare in ogni sede la propria contrarietà al Piano Trump e all’annessione di territori palestinesi occupati da parte di Israele e di intervenire a livello politico e diplomatico per impedire ulteriori violazioni del Diritto Internazionale e dei Diritti Umani e ad adottare misure concrete atte a sanzionare tali violazioni.

Questa risoluzione arriva poco tempo dopo l’ordine del giorno approvato il 13 luglio dal Consiglio Comunale di Torino che si è pronunciato in maniera analoga a favore di misure concrete contro l’annessione e le violazioni di Israele, inclusa la richiesta al Governo italiano  di “cessare la fornitura di armamenti”. Molte organizzazioni della società civile torinese, tra cui il Centro Studi Sereno Regis, l’Associazione Frantz Fanon e la FIOM, avevano chiesto al Consiglio comunale di “adottare misure concrete e coraggiose a favore della legalità internazionale”.

Ramallah occupata, 2 agosto 2020 - Oggi, un tribunale militare israeliano vicino a Jenin ha accolto una richiesta da parte del servizio di sicurezza interna israeliano, Shin Bet, di prolungare di 15 giorni la detenzione del difensore dei diritti umani palestinese Mahmoud Nawajaa. Non sono state fornite né accuse né prove a Nawajaa o al suo avvocato, assegnatogli da Addameer-Prisoner Support e Human Rights Association.

Secondo il comunicato di Addameer (in arabo), lo Shin Bet ha detto alla corte di "sospettare" l'adesione di Nawajaa ad un partito proscritto al quale avrebbe prestato servizio, affermazioni che Nawajaa ha negato con veemenza quando è stato interrogato dal giudice militare.

Nawajaa ha detto al giudice (tramite videoconferenza, a causa delle restrizioni dovute al Covid-19) di essere in buona salute.

Decine di soldati israeliani delle forze di occupazione avevano preso d'assalto la casa di Mahmoud Nawajaa il 30 luglio, portandolo via da sua moglie e tre bambini piccoli bendato e ammanettato. Dal suo arresto, a Nawajaa è stato negato il diritto di vedere il suo avvocato.

Mahmoud Nawajaa, un noto difensore dei diritti umani palestinese, è stato trascinato via dalla sua famiglia dalle forze di occupazione israeliane in un raid notturno giovedi 30 luglio e attualmente è detenuto nel centro di interrogatori di massima sicurezza di Jalameh in Israele, dove gli è stato negato l'accesso agli avvocati. 

L'arresto di Mahmoud avviene nel contesto dei piani di Israele per l'annessione de jure di gran parte della Cisgiordania palestinese occupata, in aggiunta alla sua annessione de facto e all'apartheid che durano da decenni. Il suo arresto fa parte dei tentativi di Israele di reprimere i difensori dei diritti umani, come Mahmoud, e costituisce l'ennesimo elemento del regime israeliano di apartheid. 

#FreeMahmoud: le forze di occupazione israeliane arrestano il coordinatore del BDS Mahmoud Nawajaa durante un raid notturno

Video dell'arresto

Ramallah sotto occupazione, 30 luglio 2020 – Attorno alle 3:30 del mattino, decine di soldati delle forze di occupazione israeliane, accompagnate da almeno un cane addestrato, hanno fatto irruzione nella casa di Mahmoud Nawajaa, coordinatore generale del Comitato nazionale palestinese del BDS (BNC), vicino a Ramallah, ammanettando, bendando gli occhi e portandolo via da sua moglie e tre bambini piccoli.